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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 13:22.
Una tassa sulle banche per far sì che anche gli istituti finanziari contribuiscano al salato costo della crisi. La proposta - contenuta nella bozza di conclusioni del Consiglio Europeo - è in discussione dai capi di Stato e di governo dei 27 paesi riuniti a Bruxelles. Sul tema è intervenuto anche il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che, poco prima di prendere parte al vertice, ha rilanciato dicendo che banche e finanza, ovvero i responsabili della crisi, dovranno «passare alla cassa». La bozza prevede anche nuove regole sui bilanci nazionali e quadri di bilancio a medio termine in linea con il Patto di stabilità.
Risanare le finanze. La preoccupazione principale dei leader resta comunque quella di procedere speditamente e con determinazione sul fronte del risanamento delle finanze pubbliche - soprattutto per arginare l'impennata del debito pubblico - senza però «soffocare la crescita», come ribadito dal presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. I 27 salutano quindi con soddisfazione le manovre taglia-deficit decise da vari governi. E sottolineano come - «tutti gli Stati membri sono pronti, se necessario a prendere misure aggiuntive per accelerare il consolidamento». È chiaro che sul tavolo dei capi di Stato e di governo incombe il caso Spagna, col timore che dopo la Grecia si possa davvero aprire un nuovo fronte in grado di mettere a rischio la stabilità della zona euro.
È proprio per evitare che in futuro si verifichino emergenze del genere che i 27 spingono per una rapida riforma del Patto Ue di stabilità e di crescita. Nella bozza di conclusioni si dice sì al rafforzamento delle politiche economiche e di bilancio e a quello della vigilanza preventiva su manovre e riforme strutturali. Prevedendo anche un sistema di sanzioni per i Paesi non virtuosi. E nell'ambito della sorveglianza di bilancio si chiede di «attribuire importanza di gran lunga maggiore ai livelli di indebitamento e alla sostenibilità». I leader, inoltre, chiedono di accelerare sul fronte della riforma del sistema finanziario europeo, mettendo in campo anche «misure adeguate» per rafforzare la vigilanza su agenzie di rating, hedge fund, vendite allo scoperto e credit default swap.