Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2010 alle ore 13:12.
La manovra spinge l'acceleratore sull'adeguamento dei requisiti per andare in pensione alle aspettative di vita. L'adeguamento dei requisiti anagrafici di pensionamento alle aspettative di vita scatterà nel 2015, come già previsto dalla manovra estiva dello scorso anno, ma la seconda revisione avverrà già dopo un anno, e cioè il 1° gennaio 2016, derogando alla regola generale della revisione triennale.
Cancellato, invece, lo stop al requisito dei 40 di contributi per le pensioni. Sono queste le due novità principali previste dal nuovo emendamento sulle pensioni del relatore, Antonio Azzollini (Pdl), che modifica la sua stessa proposta, dopo il dietrofront chiesto ieri dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
Dall'adeguamento triennale dei requisiti di pensionamento all'aspettativa di vita - si legge nella nuova relazione tecnica dell'emendamento - deriveranno risparmi, tra il 2016 e il 2020, pari a circa 4,6 miliardi. Praticamente, 3,2 miliardi in meno rispetto alle stime contenute nella precedente versione dell'emendamento. In calo anche la platea degli "interessati" alle nuove norme: ora, stimati, dal 2011 al 2020, in circa 250-270mila unità, a fronte delle circa 400mila di ieri.
La nuova relazione tecnica evidenzia inoltrecome il combinato disposto dell'intervento sulle finestre mobilì delle pensioni previsto dalla misura originaria e dell'emendamento Azzollini comporti complessivamente una riduzione dell'incidenza della spesa pensionistica sul Pil di circa 0,2 punti percentuali nel 2013, che sale fino allo 0,5% nel 2030 (prima, era stimata in 0,7 per cento), si attesta allo 0,4% fino al 2040, per poi decrescere fino ad annullarsi intorno al 2050.
Resta, invece, in manovra la norma che prevede l'abolizione dell'obbligo del Gestore servizi elettrici (Gse) di riacquisto dei certificati verdi in eccesso. Lo prevede un altro emendamento presentato sempre dal relatore Azzollini. I risparmi, circa 500-600 milioni annui, saranno destinati per due terzi all'università e alla ricerca e per un terzo alla riduzione della bolletta per i consumatori. I criteri e le modalità per la quantificazione dei risparmi e per la riduzione della componente tariffaria A3 saranno stabiliti con decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell'Economia, sentita l'Autorità per l'energia elettrica e il gas.