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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 07:59.

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La riforma dell'editoria subito dopo la pausa estiva, mentre ora si assicuri certezza sulle tariffe postali: è questa la posizione della Federazione italiana editori giornali (Fieg), che ieri ha partecipato all'incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Paolo Bonaiuti sullo stato di salute del settore.

«La situazione delle imprese editrici di giornali è estremamente difficile – ha spiegato all'Ansa il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, uscendo dall'incontro – e nei primi mesi del 2010 sono stati almeno cinque i provvedimenti normativi intervenuti in modo disorganico nel settore e tutti con pesanti effetti per le imprese. Da ultimo il decreto del 30 marzo scorso che ha sospeso a partire dal 10 aprile le tariffe postali agevolate per gli abbonamenti ai giornali».
«Una riforma organica dell'editoria – ha continuato Malinconico – è invece quanto mai necessaria per assicurare la presenza equilibrata dei diversi mezzi di comunicazione in un mix che è elemento essenziale di una moderna democrazia».

Abbiamo quindi apprezzato – ha proseguito il presidente della Fieg – l'iniziativa e l'impegno odierni del sottosegretatio Bonaiuti e del dipartimento dell'editoria e abbiamo formulato fin d'ora le nostre proposte, che vanno da una maggiore tutela del contenuto editoriale a interventi a sostegno dell'innovazione e dell'occupazione, da una maggiore trasparenza del mercato pubblicitario al potenziamento della comunicazione istituzionale, dall'ammodernamento della rete delle edicole, alla promozione della lettura, alla razionalizzazione e alla moralizzazione delle provvidenze pubbliche che devono comunque essere salvaguardate e garantite in modo certo e non aleatorio a chi ne ha diritto».
Il numero uno degli editori ha anche sottolineato, nel corso dell'incontro, «la positiva conclusione dell'iter delle nuove tariffe postali per le spedizioni dei giornali in abbonamento, che comporterà un aggravio imprevisto per il comparto nel 2010 del 75% e del 62% dal 10 settembre 2011 sulla tariffa vigente all'inizio del 2010, ponendo fine a qualsiasi onere per lo Stato. Un risultato reso possibile dal senso di responsabilità degli editori che hanno voluto impedire danni incalcolabili per le proprie imprese se fosse proseguita la tariffa piena, condizione per la credibilità di ogni futuro intervento pubblico nel nostro settore».

È assolutamente necessario – ha concluso Malinconico – che prima della pausa estiva il Governo, con gli strumenti che riterrà più opportuni, garantisca la certezza che a partire dal prossimo settembre troverà applicazione il nuovo assetto tariffario concordato con Poste, assetto che almeno attenua il pesantissimo onere economico (+120%) posto a carico delle imprese editrici per effetto della sospensione delle tariffe postali agevolate.

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