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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 alle ore 06:40.

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MILANO
Via libera definitivo del Parlamento europeo alla ratifica dell'accordo di libero scambio con la Corea del Sud, mitigato da una clausola di salvaguardia a favore dell'industria europea, in particolare quella automobilistica. Con 465 voti a favore, 128 contrari e 19 astensioni la sessione plenaria riunita a Strasburgo ha approvato dunque uno degli accordi bilaterali più ambiziosi nella storia dell'Unione europea. Il voto di ieri, che ha visto l'opposizione di Verdi e Sinistra Unitaria, ha chiuso due anni e mezzo di negoziati.
La Corea del Sud è l'ottavo partner commerciale dell'Ue. L'accordo di libero scambio, che entrerà in vigore a partire da luglio, eliminerà nei prossimi cinque anni il 98% dei dazi di importazione e di altre barriere al commercio per prodotti finiti, prodotti agricoli e servizi. È previsto il raddoppio degli scambi tra Ue e Corea del Sud.
«Alcuni settori industriali europei, come i produttori di auto, si erano mostrati preoccupati per questo accordo e per le possibili conseguenze negative», ha ricordato il popolare spagnolo Pablo Zalba Bidegain's, relatore sulle clausole di salvaguardia concepite «con tre obiettivi: «facili da utilizzare, efficaci per contrastare possibili aumenti delle importazioni dalla Corea e rassicuranti per le imprese europee».
Secondo le clausole, a protezione per tutti i settori ma a protezione di quelli più sensibili come elettronica, tessile e soprattutto auto, la Ue potrà sospendere le riduzioni delle barriere tariffarie o riportarle ai livelli precedenti nel caso che qualsiasi industria subisca un danno rilevante da un aumento eccessivo delle importazioni dalla Corea. Il Parlamento europeo così come l'industria potranno chiedere alla Commissione di aprire un'inchiesta sulla situazione dei mercati.
Tra gli italiani l'accordo ha sollevato perplessità: il Pdl ha votato sì alla clausola di salvaguardia e si è astenuto sull'accordo nel complesso. Negativa su tutto il fronte la Lega Nord, con l'eurodeputato toscano Claudio Morganti che ha sottolineato come «l'80% del mercato europeo sia aperto ai paesi terzi». Morganti ha chiesto «di sviluppare la reciprocità». Per l'industria automobilistica l'accordo prevede la rimozione dell'8% delle tariffe doganali sulle auto europee esportate in Corea. In pratica, secondo un documento del Parlamento europeo, su un'auto da 25mila euro si risparmieranno 2mila di dazio doganale. I produttori europei potranno esportare senza dover superare controlli o rispettare alcuno standard specifico. Inoltre, l'accordo di libero scambio crea un comitato di monitoraggio per controllare che non si introducano in futuro barriere commerciali "nascoste", come ad esempio obblighi tecnici sui limiti di emissioni di CO2. Per prodotti tessili e abbigliamento le tariffe doganali sono attualmente al 10,06%. L'accordo prevede l'eliminazione immediata della maggior parte dei 60 milioni di euro in dazi imposti ogni anno agli esportatori europei. Previste anche disposizioni per la protezione della proprietà intellettuale dei prodotti esportati, registrati e non.
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I NUMERI

54 miliardi
Interscambio nel 2009
Il valore in euro degli scambi commerciali tra Unione europea e Corea del Sud
10,5 miliardi
Il saldo negativo per la Ue
La Ue ha un deficit di 10,5 miliardi. L'accordo scommette sul grande potenziale di crescita del mercato sudcoreano
49 milioni
Gli abitanti del paese asiatico
L'Unione è il secondo maggiore mercato per le esportazioni coreane, dopo la Cina. La Corea del Sud è l'ottavo partner commerciale dell'Europa

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