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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2011 alle ore 06:41.

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L'Italia, il paese con il 99% di piccole e medie imprese, ha già il suo mister Pmi. È Giuseppe Tripoli, come ha annunciato ieri il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani all'incontro Rete imprese Italia Lombardia a cui hanno partecipato, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi e i ministri Mariastella Gelmini, Gianfranco Rotondi, Ignazio La Russa, Ferruccio Fazio. Il nostro paese è così il primo in Europa a nominare un responsabile che lavorerà con Daniel Calleja Crespo (mister Pmi europeo, si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Il suo compito, come spiega Tripoli al Sole 24 Ore, sarà di «assicurare che i principi dello Small business act diventino effettivamente espliciti» e di «fare da punto di riferimento per iniziative che facilitino la crescita e la capacità di competere delle Pmi, così come di assicurare che le regolamentazioni che nascono, nascano a misura di Pmi». Il primo appuntamento per Tripoli, sarà già a metà mese, il 14 marzo, con «il sostegno al disegno di legge dove confluiscono una serie di proposte che vengono dalle pmi e che verrà discusso alle camere».
Ai ministri che hanno preso parte all'incontro di ieri centinaia di imprenditori e rappresentanti di associazioni hanno sottoposto molte questioni spinose: in cima all'elenco la pressione fiscale, la burocrazia, la disoccupazione giovanile, la produttività, la semplificazione. Prima di avviare il vivace botta e risposta, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - organizzatore dell'incontro su invito del governo per accelerare l'attuazione dello Sba - ha ricordato che la tassa della burocrazia «continua a gravare sulle imprese per 16 miliardi di euro, cioè circa un punto di Pil».
Dalle imprese è arrivata una richiesta forte a riformare il sistema fiscale e ridurre la pressione. Un percorso che, come ha spiegato Sangalli, «non è semplice, ma è importante che prosegua. Ed è essenziale che se ne chiariscano tempi e modi, tappe e stadi di avanzamento». Critiche sono arrivate al recente decreto in materia di federalismo municipale. In particolare all'ampia facoltà riconosciuta ai comuni di procedere all'attivazione della tassa di soggiorno e ancora l'impatto dell'Imu sugli immobili commerciali e produttivi. A questo proposito il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha assicurato: «Non metteremo nessuna compartecipazione all'Irpef, perchè non vogliamo depauperare il potere di acquisto dei cittadini e c'è massima apertura per la possibilità di rimodulare al ribasso l'Imu».
Gli imprenditori hanno poi chiesto più cooperazione tra impresa e lavoro, tra pubblico e privato. Per far crescere l'innovazione e premiare il merito. Anche attraverso nuovi modelli contrattuali, sostenuti da premi di produttività detassati. «Bisogna, in particolare, puntare sul rilancio dell'occupazione giovanile – dice Sangalli – sostenendo le imprese più attente ad investire nei giovani e che diano certezza di lavoro». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha spiegato la volontà di «aprire la formazione al settore produttivo per accorciare le carriere scolastiche e di studio dei ragazzi». Secondo il ministro il problema è che «c'è una discrepanza tra domanda e offerta di lavoro che va colmata». Per raggiungere l'obiettivo Gelmini ha indicato la strada del «potenziamento del contratto di apprendistato, che non è una forma di sfruttamento». Come modello il ministro ha citato l'accordo con la Regione Lombardia che prevede appunto la possibilità che «la formazione professionale assorba anni di obbligo scolastico».
A Milano, come ha ricordato Sangalli, ma anche Moratti e il governatore lombardo Roberto Formigoni, le istituzioni si sono impegnate a realizzare un Patto per l'occupazione giovanile sfruttando un avvenimento come l'Expo. Il modello lombardo, però, va molto al di là, e sostiene Formigoni, ha realizzato «quella frustata per l'economia così invocata nel dibattito di questi giorni, con gli stanziamenti da 24 milioni di euro per promuovere progetti di aggregazioni di imprese, l'impegno per eliminare entro il 2012 il divario digitale nella regione e misure di sostegno alla green economy e all'affiancamento delle imprese in difficoltà».
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LA NOMINA

L'anticipazione.
Sul Sole 24 Ore di ieri l'intervista a Mister Pmi europeo, Daniel Calleja Crespo

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