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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 09:12.

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Li hanno chiamati business angel, gli "angeli custodi" che aiutano a fondare nuove imprese con aiuti finanziari e consigli pratici sulla gestione del mercato: sono investitori e imprenditori di lunga esperienza che si appoggiano alle business school che hanno un occhio di riguardo per i giovani con una buona idea e un business plan credibile.

In Italia
La School of management del Politecnico di Milano haavviato lo Start-up bloosting. «In un'economia matura come quella italiana è necessario dare respiro a nuove idee imprenditoriali – spiega Andrea Rangone, responsabile del progetto –.

Noi ci concentriamo su uno dei settori più promettenti, quello del mondo digitale, lanciando le "Call 4 ideas" per mobile marketing, mobile payment, new media, mobile content, fatturazione elettronica e cloud». Entro il 15 maggio c'è tempo per presentare il proprio progetto. È stata prorogato fino a fine marzo, invece, il termine per partecipare alla selezione di cinque proposte imprenditoriali che la Business school della Luiss: saranno scelti team che rappresentino un'idea di impresa nel settore Ict, con preferenza per tecnologie software, progetti web, applicazioni mobile. Le start-up saranno inserite nell'incubatore En Lab sei giovani imprenditori affiancati nel lancio della nuova impresa.

Ogni anno, inoltre, il Led center della Luiss supporta le giovani aziende con una rete di contatti sul territorio per l'avvio di nuovi business, indipendentemente dal settore. Si concentra sul settore high- tech anche il programma «Fill the gap» della Mib School of management, un'iniziativa che partirà a giugno con l'intento di guidare i giovani all'avviamento di nuove imprese. Il progetto offre un sostegno formativo, con una settimana in Silicon Valley per incontrare top manager di importanti aziende. A seguire i giovani imprenditori saranno affiancati nell'analisi delle concrete opportunità offerte in Italia da fondi, investitori e incubatori.

I business angel sono arrivati anche alla Business school di Escp Europe: un gruppo di 40 persone, tra imprenditori e docenti, che seguono le start -up in cerca di sviluppo. «Nel 2009 abbiamo siglato un accordo con Piemontech per un fondodi investimenti e operazioni di venture capital per finanziare giovani società – spiega Bernardo Bertoldi, professore di corporate finance, financial strategy ed european business –: ai progetti selezionati ogni anno viene dato un supporto pratico, aperture commerciali e importanti contatti di business».
Ogni anno arrivano 130 proposte, delle quali ne vengono selezionate 15 da presentare ai soci e partono dai tre ai cinque progetti con il supporto dei business angel.
La Sda Bocconi da anni spinge l'avvio di start- up con la partecipazione allo Start-Cup Lombardia, organizzando incontri con il mondo imprenditoriale (l'evento «I made it!») e, attraverso l'Enterpreneurship e private equity club, incentivando l'aggregazione di diverse idee di business. Inoltre, con la collaborazione dell'Unione industriali di Pisa, la Bocconi ha sviluppato dei mini interventia "gettone" per lo sviluppo di iniziative di internazionalizzazione e rilancio imprenditoriale.

All'estero
La tradizione di supporto alle start-up è molto più radicata nelle business school straniere. La Harvard business school mette a disposizione ogni anno50mila dollari per gli studenti degli Mba che presentano un'idea imprenditoriale ritenuta interessante. La London Business school offre un supporto per chi deve preparare un business plan per una nuova attività e ricerca fondi, ma sostiene da oltre dieci anni anche il network Enterprise 100 che organizza incontri periodici (il prossimo è il 16 giugno) per far incontrare business angels e giovani imprenditori. In Francia l'Essec di Parigi mette a disposizione manager ed esperti per fornire consulenza: dallo scorso anno è stato introdotto un sistema di «Checkcounsel»che permette di avere voucher per la consulenza da spendere in società partner. Inoltre, le start up possono presentare domanda per essere inserite nell'incubatore della scuola: i progetti, selezionati sulla base del business plan,vengono seguiti per nove mesi.

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