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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 08:14.

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La sede di Ntv (Ansa)La sede di Ntv (Ansa)

Nuova durissima polemica fra la Ntv di Luca Montezemolo e Diego Della Valle e le Fs di Mauro Moretti. Ad attaccare stavolta è Ntv che con un comunicato accusa Rete ferroviaria italiana (Rfi), la società del gruppo Fs che gestisce la rete, di voler fare un colpo di mano «nel tentativo di impedire la partenza e l'operatività dei treni Ntv nel 2012 e, di conseguenza, di provocare alla società gravi e irreparabili danni». Il cda si è riunito sotto la presidenza di Montezemolo e ha esaminato il Prospetto informativo della rete (Pir), un documento che regola i rapporti tra Rfi e le imprese ferroviarie, sostenendo che «cambiano in maniera sostanziale le regole di accesso alla rete ferroviaria».

Ntv considera «tale comportamento inaccettabile» e chiede «l'immediato intervento del governo» per ripristinare una situazione che non penalizzi le imprese ferroviarie private rispetto a Fs. Immediata la replica. «Il gruppo Fs - dice un comunicato fatto diramare da Mauro Moretti - prende atto dell'ennesimo comunicato stampa di assalto da parte di Ntv, società a capitale italo-francese che, invece di rappresentare le proprie difficoltà a dare inizio al servizio commerciale nei tempi più volte annunciati, attacca con affermazioni destituite di fondamento il gruppo stesso, e in particolare la società Rfi». Fs e Rfi «respingono le accuse di "comportamento illegittimo ai sensi della vigente normativa" e preannunciano mandato ai propri legali in relazione a questa e alle precedenti affermazioni lesive che da molti mesi Ntv sta lanciando verso il gruppo e le sue società».

Il punto contestato da Ntv riguarda il certificato di sicurezza e in particolare il momento della sua presentazione. Nella nuova proposta di Rfi, che costituisce un «aggiornamento straordinario» della precedente bozza di Pir, è previsto in linea di principio che questo sia consegnato insieme alla licenza ferroviaria al momento della richiesta delle tracce orarie, quindi ad aprile. Rfi dà però quattro mesi di ulteriore tempo rispetto a questa scadenza per presentarlo: quindi agosto.

Ntv non potrà rispettare questo termine perché il nuovo treno Italo sarà operativo a ottobre e il certificato di sicurezza potrà essere ottenuto dall'Agenzia per la sicurezza ferroviaria solo dopo. «Il termine, precedentemente fissato a novembre, - sostiene Ntv - è stato anticipato ad agosto con l'intento di metterci fuori gioco per un anno». Senza le tracce orarie, è evidente che i treni di Ntv non potranno circolare con l'orario invernale che parte a novembre/dicembre. Ntv ritiene che il certificato di sicurezza possa essere presentato poco prima che il treno sia messo sui binari e anticipare da parte di Rfi questo termine, per altro con una nuova proposta di Pir, costituisca un atteggiamento anticoncorrenziale perché non c'è alcuna ragione di questa anticipazione. Le Fs replicano che la ratio di questa anticipazione è evitare di assegnare tracce orarie a imprese ferroviarie che poi non le utilizzeranno e si limiteranno a sottrarle alla concorrenza. Fondamentale nella partita sarà la posizione dell'arbitro, l'ufficio di regolazione ferroviaria collocato al ministero delle Infrastrutture e guidato da Fabio Croccolo, che dirà l'ultima parola sul Pir. Questa posizione si può in parte ricostruire dagli eventi dei mesi scorsi. L'approvazione del Pir e delle regole di accesso alla rete è infatti un procedimento che prevede una consultazione con le imprese interessate e un parere vincolante finale del regolatore.


Una prima proposta di Pir è stata presentata da Rfi a ottobre e poi formalizzata a novembre. Dopo la consultazione con le imprese private, molto critiche sulla prima proposta di Rfi per gli oneri impropri che caricava su di loro, Croccolo ha emesso a dicembre un primo parere con alcune raccomandazioni. Evidente lo sforzo del regolatore, nel rispetto delle norme legislative e regolamentari, di favorire un dialogo e una posizione il più possibile condivisa. Sullo specifico punto del certificato di sicurezza, Croccolo ha dato atto a Rfi che il principio di consentire la richiesta delle tracce orarie solo a chi abbia già il certificato è corretto. Ha però aggiunto due condizioni. La prima è che Rfi presentasse un documento di benchmark europeo, di come gli altri paesi regolano la materia, per garantire reciprocità rispetto alle imprese straniere. Questa condizione è rispettata da Rfi perché la regolazione è analoga ad altri paesi europei. La seconda condizione entra nel vivo della querelle Ntv-Rfi perché Croccolo ha chiesto che siano rispettati i contratti vigenti per evitare che si cambino le regole in corsa. Tra Ntv e Rfi c'è un «contratto oneroso» con cui Ntv ha prenotato le tracce orarie fornendo anche una fideiussione.


Sarà questo il punto nodale su cui si giocherà la battaglia, forse anche legale, tra Ntv e Rfi. Sarà il punto che il regolatore dovrà tenere in considerazione quando, fra qualche settimana, emanerà il parere definitivo sulla base delle proposte di Rfi e delle osservazioni delle imprese ferroviarie. A proposito delle altre imprese ferroviarie, in serata è scesa in campo anche Fercargo, associazione delle imprese ferroviarie di merci. «Incredibile e inaccettabile», l'integrazione al Pir presentata da Rfi. «È incomprensibile che vengano riproposte, in maniera se possibile ancor più vessatoria, regole che già si era provato ad introdurre nel mese di dicembre 2010 quando l'Ursf aveva bloccato il Pir grazie alla ferma opposizione delle imprese ferroviarie».

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