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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 10:11.
Il risparmio delle famiglie è crollato negli ultimi vent'anni del 60% mentre il "mattone" si conferma il bene rifugio per eccellenza. Ad affermarlo è la Confcommercio in un'analisi basata su dati Istat secondo cui dal 1990 ad oggi il risparmio complessivo delle famiglie italiane si è ridotto di circa 20 miliardi di euro.
«Se all'inizio del periodo per ogni 100 euro di reddito se ne risparmiavano 23 - lamenta l'associazione - oggi le famiglie riescono a metterne da parte meno di dieci».
«Nello stesso periodo - prosegue la nota - con un reddito disponibile stagnante e sostanzialmente invariato dal 1990 al 2010, il risparmio annuo pro capite, in termini reali, si è ridotto di quasi il 60% (circa 4.000 euro nel 1990, 1.700 euro nel 2010); un terzo delle famiglie italiane ritiene l'investimento in immobili la principale forma di utilizzo - soprattutto a fini cautelativi - del surplus monetario».
«La ragione di questa contrazione, purtroppo, è tutta dentro la prolungata riduzione del reddito disponibile delle famiglie - nota Confcommercio - rispetto a dieci o venti anni fa il Paese avrebbe bisogno di maggiore risparmio e invece le condizioni economiche non lo consentono. La gravità della stagnazione dei redditi nel periodo pre-recessione e la profondità della caduta dei redditi durante la recessione del biennio 2008-2009 si vedono meglio, dunque, attraverso la lettura delle statistiche sul risparmio rispetto a quanto emerge dalle valutazioni sulle dinamiche dei consumi».
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