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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2011 alle ore 07:56.

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ROMA - Non esiste un modello universale di "cassa" stile Cdp o Cdc o Kfw. Ma esiste il mondo delle "casse". Prova ne è il primo Forum mondiale di queste istituzioni pubbliche, speciali investitori di lungo termine, che si è tenuto lo scorso gennaio a Marrakech per riunire una quindicina di casse dall'Europa, l'America latina e dall'Africa con caratteristiche comuni: radici antiche con storie dai 50 ai 150 anni, stato come azionista di maggioranza o unico, raccolta dal risparmio postale oltreché dai mercati e mission mirata all'interesse pubblico generale. La Kfw, istituzione finanziaria fondata nel 1948 e posseduta dello stato federale tedesco (80%) e dai laender (20%), è considerata tra le più grandi e potenti al mondo con un bilancio da 400 miliardi di euro e oltre 4.000 dipendenti: ma non è stata invitata al Forum delle casse «perché non si finanzia con il risparmio postale», anche se si occupa di sviluppo economico, export finance, infrastrutture, piccole e medie imprese come qualsiasi altra cassa.


Si considera a tutti gli effetti "cassa" e sorella dell'italiana Cdp la portoghese Caixa Geral de depósitos ma invece è anomala: fondata nel 1876 per incoraggiare il risparmio privato, è divenuta una banca universale con 1.273 filiali e oltre 22.000 dipendenti. La francese Cdc, che negli anni ha coltivato e sviluppato un rapporto molto stretto con la Cdp italiana, è un'istituzione ultracentenaria: ha un portafoglio da 152 miliardi di euro di prestiti. È stata fondata nel 1816 e si descrive principalmente come investitore di lungo periodo impegnato nello sviluppo di infrastrutture, imprese anche piccole e medie, in social housing, internazionalizzazione ed export, ricerca, tecnologie, energia. Gestisce pensioni, risparmio postale. È una holding di partecipazioni in settori specifici. Per fronteggiare la crisi, la Cdc ha ricevuto dallo stato 17,5 miliardi di euro: 7,5 da utilizzare in speciali programmi d'investimento per il futuro e 10 tramite il fondo Fsi.


La spagnola ICO è posseduta al 100% dallo Stato e opera prevalentemente nel sostegno alle Pmi, nelle infrastrutture e nei grandi progetti all'estero delle imprese spagnole. I suoi debiti sono garantiti direttamente dallo Stato. Entra temporaneamente nel capitale di rischio delle Pmi, come il nuovo Fondo italiano di investimento. La Cdc belga (fondata nel 1847) gestisce, tra le altre cose, il ricavato dai conti dormienti e rilascia garanzie: è fiera di non essere una banca e raccoglie il risparmio dei privati.
Il filo conduttore delle "casse" è la missione per lo sviluppo dell'economia del paese e l'interesse pubblico generale. Questi obiettivi prendono le forme più diverse, dalle infrastrutture alle Pmi, dall'export al social housing e all'attività di holding di partecipazioni o fondo di fondi: molto spesso una tappa obbligata è la raccolta del risparmio postale.
I. B.

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