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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2011 alle ore 15:48.

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Pertanto, creare dei posti di lavoro rispettabili con stipendi altrettanto rispettabili è il primo aspetto da considerare se si vuole essere competitivi a livello internazionale, il che richiede una buona educazione, corsi di formazione sul lavoro e infrastrutture di sostegno. Mentre il settore privato si trova a dover creare gran parte dei posti di lavoro, il settore pubblico deve porre le condizioni di fondo per un’elevata produttività, il che è un lavoro estremamente difficile.

Solo una regione ad alto reddito è riuscita a fare un buon lavoro nel preparare i suoi giovani e la sua economia per la competizione globale: l’Europa settentrionale comprese la Germania e la Scandinavia (Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia). In questi paesi l’educazione pubblica ha un ottimo livello ed il passaggio dalla scuola al lavoro prevede spesso programmi specifici come i tirocini per i quali la Germania è particolarmente famosa.

Nei paesi in via di sviluppo, i progressi più importanti si riscontrano nei paesi che promuovono l’eccellenza nell’educazione, negli investimenti pubblici a beneficio delle infrastrutture e nei corsi di formazione professionale. La Corea del Sud è il miglior esempio con un livello eccellente di educazione ed un ottimo livello di occupazione giovanile, essendo riuscita a passare da paese in via di sviluppo allo status di paese a reddito elevato in una sola generazione. Impresa compiuta pur essendo un vicino prossimo dell’estremamente competitiva Cina.

Per contro, gli Stati Uniti sono un esempio di fallimento tranne che per i giovani dei nuclei familiari più abbienti. I ragazzi americani cresciuti in famiglie benestanti riescono ad avere un’ottima educazione e buone prospettive professionali dopo aver conseguito il diploma. A causa delle pressioni per la riduzione delle tasse e della spesa pubblica da parte dei ricchi, i figli delle famiglie più povere e della classe operaia non hanno la possibilità di fruire di un’educazione di alto livello. Il governo statunitense non è stato inoltre in grado di fornire dei corsi professionali ed infrastrutture adeguate, il che ha portato ad una crescita della disoccupazione tra i giovani più poveri e della classe operaia.

I paesi del Nord Africa e del Medio Oriente dovrebbero imparare dall’Asia orientale e dal Nord Europa e darsi da fare per evitare gli errori degli Stati Uniti. Se la democrazia prenderà piede in Egitto, Tunisia e in altri paesi del mondo arabo, i nuovi governi, votati alla riforma, dovranno dare priorità alla crisi della disoccupazione giovanile.

I paesi mediorientali dovrebbero elaborare delle strategie per migliorare la qualità ed allungare la durata delle scuole, investire nei corsi di formazione professionale, istituire dei tirocini nel settore privato e sviluppare le piccole e medie imprese. Dovrebbero inoltre individuare dei progetti infrastrutturali chiave per assicurare la produttività del settore privato e dovrebbero poi collaborare per approfondire l’integrazione commerciale a livello regionale creando un mercato più ampio.

I governatori autoritari deposti, Zine El Abidine Ben Ali in Tunisia, Mubarak e presto il Colonnello Gheddafi, hanno rubato miliardi di dollari dalla tesoreria pubblica; somme che dovrebbero essere recuperate per essere stanziate a favore di un fondo dedicato alla disoccupazione giovanile.

Inoltre, con i prezzi del petrolio ben oltre i 100 dollari al barile, gli stati del golfo stanno vivendo un periodo di prosperità. Anche loro dovrebbero quindi creare un fondo speciale per l’occupazione giovanile nella regione tramite la Banca di sviluppo islamica. Non ci sarebbe modo migliore per utilizzare le risorse della regione se non quello di assicurare che le vite dei suoi giovani possano essere arricchite dall’educazione, dalle competenze e da professioni ad alto livello.

Jeffrey D. Sachs è professore di economia e direttore dell'Earth Institute presso la Columbia University. E' anche consulente speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. 

Copyright: Project Syndicate, 2011.www.project-syndicate.orgPodcast in inglese a quest’indirizzo: Traduzione di Marzia Pecorari

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