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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 16:15.

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Alberto Bauli: grandi opportunità dal mercato russo per le aziende italiane (Fotogramma)Alberto Bauli: grandi opportunità dal mercato russo per le aziende italiane (Fotogramma)

MOSCA - «Visitando un panificio molto importante nei dintorni di Mosca, ho avuto la sensazione di ritrovarmi in Italia degli anni 60 del secolo scorso. Vuol dire che in questo momento in Russia per i produttori italiani c'è una grandissima opportunità».

Parola di Alberto Bauli, presidente del gruppo veronese, che insieme ad Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa (del gruppo Intesa Sanpaolo) e fondatore dell'associazione "Conoscere Eurasia" ha organizzato a Mosca il primo forum italo-russo dell'industria del pane, della pasta e dei dolci. «Per la prima volta la nostra missione è stata fatta testa a testa _ ha spiegato Alberto Bauli a "Il Sole 24 Ore"_.

Dopo i colloqui e gli incontri che abbiamo avuto in questi giorni a Mosca la situazione per l'export italiano sembra molto promettente. Abbiamo avuto modo di fare incontrare aziende russe agli imprenditori italiani. Ho percepito un grandissimo interesse a collaborare da parte degli imprenditori russi e noi possiamo offrire molti tipi di cooperazione».

-Qual è la strategia che la Bauli sta realizzando sul mercato russo?
«Attualmente la strategia è molto semplice: in Russia Bauli ha degli importatori che però hanno dei margini diversi da quelli che hanno i distributori. Siccome noi vogliamo offrire ai consumatori russi una vasta gamma di prodotti che vanno dai cracker ai croissant, dalla cioccolata ai panettoni e ai pandoro, dai biscotti alle merendine di vario tipo, stiamo organizzando una rete di distributori che sia in grado di garantire la nostra presenza dappertutto nelle regioni della Russia».

-Il trend degli ultimi tempi che stanno seguendo molti produttori europei è quello di lanciare in Russia una produzione propria. Si può dire che anche la Bauli sta considerando l'opportunità di avere una produzione in Russia?

«La nostra azienda per la dimensione raggiunta _ nel 2010 abbiamo fatto 425 milioni di euro di fatturato _ dispone di adeguate tecnologie per assistere a un possibile allargamento in Russia, che dà la sensazione, che direi è una certezza, di un mercato di grande opportunità, che cerca innovazione e qualità. Lanciare una produzione propria in Russia è il nostro sogno. Il sogno è di riuscire ad avere un'azienda capace di offrire alla Russia la qualità che noi siamo riusciti ad avere in Italia. Un mercato come quello della Russia, un Paese con oltre 143 milioni di abitanti che si estende dal Mar Baltico all'Oceano pacifico, ci interessa soprattutto perché purtroppo noi riusciamo a esportare solo il 6%, che è troppo poco. È anche vero che è difficile esportare dei prodotti alimentari tradizionali. Nel frattempo avendo in otto giorni la merce da Verona a qua possiamo cominciare a potenziare il nostro export verso la Russia. La prudenza nelle aziende famigliare è un elemento sostanziale».

-Durante i numerosi incontri che in questi giorni ha avuto con i colleghi russi ha sempre sottolineato di essere venuto a Mosca con una doppia carica...

«Sì, infatti, io sono qui con due vesti: come presidente della Bauli ma anche come presidente della Banca popolare di Verona. Perché sono venuto con la banca? Perché noi abbiamo un ricchissimo tessuto di piccole imprese nel campo sia alimentare ma soprattutto nel campo delle macchine per l'industria alimentare, per la panificazione. Dobbiamo cercare di aiutare queste imprese che sono ex artigiani, con 10-15 milioni di fatturato e con pochi dipendenti, ma di grande modernità, di grande tecnologia a farsi conoscere perché la qualità dei prodotti italiani è sempre stata legata all'abilità di questi artigiani».

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