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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 20:17.

I numeri dell'Italia "da molti attesi per il peggio, non sono negativi nemmeno su occupazione e produzione industriale. Certo bisogna fare di più, ma la produzione dipende anche dagli industriali". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a margine delle riunioni dell'Fmi e della Banca Mondiale. Sulla crisi, Tremonti sottolinea: "Noi dobbiamo fare molto di più, lo stiamo facendo e lo vogliamo fare".

"Non possiamo neanche pensare - ha aggiunto - che fuori dai nostri confini ci sia il meglio e da noi solo il peggio perché non é proprio così". Dai lavori dell'Fmi, ha spiegato ancora Tremonti, "viene fuori un dato interessante. Di solito - sottolinea - si guarda al proprio Paese come Italia su Italia, invece é importante vedere l'Italia nel confronto con il resto del mondo" e, da questo confronto, "viene fuori che siamo messi in modo molto diverso da come ce la raccontano i pessimisti in Italia".

"Ci sono difficoltà - continua Tremonti - ma molte cose sono state fatte" e "se, se non si continua sulla strada giusta, finiamo male", ma, "e questo lo dicono gli altri, siamo in grado di andare avanti nel modo giusto, con serietà e tranquillità". Sulla crisi del debito sovrano in Europa e sull'acuirsi della posizione greca di queste ultime ore, Tremonti dice che "bisogna vedere le cose come stanno oggettivamente e non come vengono rappresentate. Per l'Italia "sarebbe potuto essere tutto molto diverso e peggio. L'Italia e gli italiani hanno fatto bene", altrimenti "saremmo potuto finire nella stessa situazione. Se avessimo dato più retta ai chiacchieroni e ai pasticcioni, ci saremmo finiti".

I dati diffusi durante le riunioni dell'Fmi "ci fanno capire come stanno gli altri e anche che l'Italia é messa veramente bene. Era così l'anno scorso e lo é anche quest'anno". "Ci sono troppe persone - continua Tremonti - che hanno preso troppo poco sul serio la gravità della situazione. Ci sono anche persone che pensano che si possa ricominciare a fare le cicale. La realtà é più complicata di così" e gli italiani "sono molto più seri di quello che pensano i polemisti e i pasticcioni che girano in Italia". "Certo - conclude - abbiamo dei problemi e lo sappiamo, ma molti altri li hanno più gravi dei nostri e questo é un merito dell'Italia e degli italiani".

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