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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2011 alle ore 17:32.

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Washington. «Oggi guardiamo ai prossimi mesi e anni con più fiducia di quanto non facessimo sei mesi fa: le prospettive economiche stanno migliorando a livello globale e in particolare nei paesi in via di sviluppo».
Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, introduce una nota di prudente ottimismo nella valutazione dello scenario economico mondiale e spiega che la ripresa internazionale si va consolidando. Ma avverte, nell'intervento scritto presentato alla Banca mondiale al termine degli "spring meetings" di Washington, che anche per questi paesi «le lezioni della crisi suggeriscono cautela». Infatti, afferma Draghi «I boom dei prezzi delle materie prime e e i ricorrenti attacchi di euforia dei mercati si sono spesso tramutati in lacrime».

Per questo l'esortazione rivolta dal governatore all'istituzione finanziaria internazionale nata a Bretton Woods è di continuare a vigilare e ad aiutare i paesi a proteggere i poveri mentre si va riducendo il sostegno delle politiche di stimolo fiscale. Se è vero infatti che complessivamente sono stati fatti «progressi sostanziali» verso i target della lotta alla provertà e la fame, nonchè verso quelli dell'accesso all'istruzione previsti dai Millennium development goals per il 2015 «non possiamo fermarci» dice Draghi e sollecita la Banca mondiale a concentrarsi sugli obiettivi previsto per il miglioramento delle condizioni di salute.

Non ci possiamo fermare, spiega ancora il governatore, perchè il progresso ottenuto è diseguale e troppe persone soprattutto in Africa versano ancora in condizioni di povertà estrema. Inoltre, afferma «negli ultimi tre anni abbiamo sperimentato una recessione profonda due picchi nei prezzi dei beni alimentari un nuovo shock petrolifero e profonde tensioni sociali e politiche in molti paesi. Questi recenti avvenimenti, non ancora colti dai nostri dati statistici, possono comportare un'ulteriore sfida rispetto al conseguimento degli set di obiettivi del Millennium development, in particolare per i paesi più poveri». Draghi ricorda poi le cifre fornite nei giorni scorsi dal presidente della Banca mondiale Robert Zoellick secondo le quali, negli ultimi mesi, per effetto del rialzo dei prezzi dei beni alimentari altri 44 milioni di persone nel mondo sono cadute in povertà.

Infine, nel suoi intervento, così come ha già fatto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha annunciato per il mese di luglio la convocazione in Italia di un incontro fra i paesi del g8 e i paesi del Nord Africa e del medio oriente scossi dalla "primavera araba", anche Draghi sostiene e sollecita l'azione della Banca mondiale in questa direzione. E sottolinea che «gli attuali eventi in corso in questi paesi ci ricordano che capacità di guida dei governi, inclusione sociale e crescita economica sono aspetti complementari. Uno sviluppo sostenibile richiede buone istituzioni, che offrano opportunità a tutti e soddisfino i bisogni dei più poveri».

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