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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 07:36.

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Le ispezioni in materia di lavoro e previdenza possono far perdere tempo a chi si trova a gestire un'impresa. Il problema è alla base: la platea degli interlocutori è vasta. Hanno il compito di scovare il sommerso, infatti, gli ispettori delle Direzioni provinciali del lavoro (Dpl) che fanno capo al ministero, l'Inps, Inail e gli altri istituti previdenziali (se il controllo riguarda settori specifici, quale ad esempio quello dello spettacolo). Sono della partita dei controlli anche la Guardia di finanza, i funzionari dell'agenzia delle Entrate, i Carabinieri. In base al Collegato lavoro, il potere di diffida è esteso agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria che accertino violazioni in materia di lavoro e previdenza sociale.

Il problema, che spesso si ripercuote in maniera negativa sulle aziende, è come garantire un coordinamento tra tutte le forze in campo. Non sempre infatti gli organi di vigilanza si servono del Sistema gestionale ispezione del lavoro (Sgil), che consente di monitorare le fasi dell'ispezione e che dà delle indicazioni sulla gestione dei pagamenti, dopo che nella fase ispettiva sono state riscontrate delle inadempienze. Il sistema non sempre funziona (talvolta non è aggiornato).

Ciò comporta un forte coinvolgimento dell'azienda in sede di attività ispettiva: deve presentare una serie di documenti e fornire dati che l'ispettore potrebbe ricavare da questo sistema informatico. È il caso, per esempio, delle comunicazioni preventive di assunzione del personale al Centro per l'impiego, delle ricevute che attestano il versamento dei contributi agli enti di previdenza, delle dichiarazioni relative alle posizioni previdenziali personali, della documentazione che attesta l'adempimento degli obblighi sul collocamento dei lavoratori disabili.

In certi casi la verifica potrebbe essere effettuata a distanza, evitando l'accesso in azienda. La visita si potrebbe così limitare a quei casi in cui è necessario verificare sul posto l'organizzazione del lavoro, i tempi di lavoro, il livello di sicurezza.

L'attività ispettiva può risultare poco coordinata. Con una recente circolare (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) lo stesso ministero ha lamentato il mancato coordinamento tra le Asl e le Dpl.

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