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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2011 alle ore 09:40.

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Quando i clienti si chiamano Porsche, Audi, Daimler, Bentley, sono loro che alla lunga plasmano il processo produttivo di un fornitore fino a trasformare completamente l'azienda. Questa metamorfosi non è dispiaciuta alla Unus International Spa, azienda della provincia di Venezia specializzata in motori e motoriduttori per sedili, alzacristalli, tetti apribili e tendine parasole. Fino a dieci anni fa il cliente, pressoché unico, era Fiat: «Ai tempi lavoravamo su un prodotto sei mesi prima che uscisse il modello. Con i tedeschi la musica è cambiata da subito, l'anticipo era, ed è, di due-tre anni», racconta Massimo Melato, direttore generale di Unus.

L'aspetto interessante, continua il manager, è che il committente tedesco ti segue e accompagna le fasi più importanti del fornitore: progettazione, prototipazione, pre-serie. E poi audit frequenti per il controllo della qualità. «Siamo trattati come partner e questo è senza dubbio un aspetto molto gratificante». Entrare nel club dell'automotive tedesco non è stato però facile. Il biglietto da visita di Fiat non bastava. Bisognava ricostruire il curriculum. Unus è ripartita con una piccola commessa motori per tendine parasole, circa 300 pezzi, per un fornitore di 1° livello della Maybach, marchio di lusso della Daimler. Poi sono arrivati gli ordini per l'Audi A8: «Oggi per questo stesso cliente produciamo 600mila motori all'anno», dice Melato.

Il perfezionismo tedesco non è una leggenda, ma prassi quotidiana. Nel giro di un decennio la produzione dell'azienda di Rivale di Pianiga è stata completamente automatizzata: «Sono stati loro a spingerci su questa strada. Non vedevano di buon occhio le lavorazioni manuali». Agganciato al traino della ripresa tedesca, quindi mondiale, il fatturato di Unus già l'anno scorso ha recuperato i livelli pre-crisi, intorno ai 13 milioni di euro, e per quest'anno è prevista una crescita a doppia cifra, fino a 16 milioni.

Diverso, invece, l'approccio seguito dalla padovana Marmo Arredo, produttrice di top in marmo, granito, agglomerato di quarzo, per cucine, bagni, banconi bar e reception. Nel 2010 ha acquisito un'azienda concorrente nell'ex Germania Est, la Mal di Magdeburgo, integrandola nel gruppo: «Finalmente siamo riusciti ad avere contatti con uno dei grandi produttori tedeschi di cucine, la SieMatic, ma anche lì vogliono il 100% made in Germany mentre noi lavoriamo in Italia le lastre grezze prodotte a Magdeburgo». (A.Ger.)

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