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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2011 alle ore 06:41.

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FABRIANO (ANCONA)
«In questo primo trimestre, tutti noi ci siamo accorti di cosa vuol dire operare all'interno di una holding internazionale: strategie all'avanguardia, visione di insieme, marketing e pianificazioni quotidiane con la "casa madre" e con una miriade di aziende di consulenza asiatiche. Considerando che eravamo praticamente fermi da due anni, è stata una bella iniezione di fiducia, anche da un punto di vista degli investimenti». Le parole di Wilmer Farri, direttore generale della reggiana Tecnogas, raccontano il cambio di passo con l'arrivo degli iraniani della Mmd all'interno dell'ex ramo cottura del gruppo Antonio Merloni e aprono uno scenario di fiducia per l'ex big fabrianese.
Oggi, all'incontro previsto al ministero dello Sviluppo economico fra istituzioni, commissari straordinari e sindacati si dovrebbe finalmente conoscere il destino del gruppo marchigiano. La multinazionale mediorientale, che ha sede a Dubai, l'autunno scorso si è aggiudicata Tecnogas, e ora è rimasta la sola ufficialmente in lizza per l'acquisto dell'intero comparto "bianco" – gli stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e Maragone e quello umbro di Gaifana – dell'ex contoterzista più importante d'Europa a cavallo degli anni 80 e 90. L'altra cordata, la Nanchang Zerowatt, a oggi, non ha ancora versato la cauzione di 2 milioni di euro richiesta dai commissari straordinari in carica dal 14 ottobre 2008 ed è stata ufficialmente esclusa dalla procedura (sebbene i cinesi continuino a dirsi fiduciosi e garantiscano che verseranno la cauzione entro pochi giorni). Polizza di fidejussione versata, invece, dalla Mmd, holding che conta 27 stabilimenti in tutto il mondo fra factoring e punti di commercializzazione, tra i primi competitor mondiali nell'elettrodomestico assieme a nomi come Samsung o Lg.
Speranza, attesa e prudenza sono i sentimenti che si mescolano nell'animo dei poco meno di 2.300 dipendenti Antonio Merloni interessati alla trattativa, dei sindacati e delle istituzioni. «Sono curioso di leggere il piano industriale degli iraniani. Posso dire – commenta il sindaco di Fabriano Roberto Sorci – che era fondamentale evitare il fallimento. Iraniani o cinesi non importa, conta che la produzione rimanga qui e che ci sia un buon impatto occupazionale». Pone l'accento sulla possibile nuova integrazione "freddo-caldo", il vicepresidente della Provincia di Ancona, Giancarlo Sagramola: «Mi piace l'idea che il comparto "bianco" e il ramo "cottura" dell'Antonio Merloni possano continuare a essere gestiti da un unico proprietario, tra l'altro un gruppo internazionale». Cauti i sindacati: «La holding arabo-iraniana ha dimostrato, con i fatti, acquistando Tecnogas, di essere affidabile e di avere esperienza nel settore. Tuttavia, prima di esprimere qualsiasi giudizio per il futuro del core business del gruppo fabrianese – evidenzia il responsabile nazionale della Uilm per il comparto elettrodomestici, Gianluca Ficco – attendiamo di conoscere la solidità del piano industriale e il suo impatto occupazionale».
Sulla stessa lunghezza d'onda il responsabile provinciale della Fim, Andrea Cocco. «La Mmd si è dimostrata un acquirente che ha portato avanti seriamente le trattative per Tecnogas. Non vediamo l'ora di discutere di piano industriale e non più di burocrazia e aspetti procedurali».
E mentre negli stabilimenti fabrianesi e in quello umbro ci si prepara per l'ennesima ripartenza produttiva a ranghi ridotti – dal 2 maggio 450 tute blu torneranno a varcare i cancelli per poco più di una settimana – alla Tecnogas di Gualtieri di Reggio Emilia si prendono le misure con gli effetti dell'ingresso nell'orbita Mmd, che ha creato la newco Tecno. «A oggi – racconta una delle storiche tute blu del sito produttivo Tecnogas, Claudio Maione – su 450 dipendenti complessivi, lavorano in 160 al giorno, per una produzione giornaliera di 500 cucine. In base agli accordi, si incrementerà la produzione nei prossimi mesi, ben sapendo che è aperta una procedura di cassa integrazione per due anni. La nuova proprietà sta procedendo a una razionalizzazione dei costi e iniziando a investire. Aspettiamo a giudicare».
Chi si interfaccia quasi quotidianamente con il neo amministratore unico Younes Zareipour, è Wilmer Farri: «Logiche e metodologie a largo respiro sono stati visibili fin dalle prime settimane. Con l'acquisizione della Daewoo Electronics sempre da parte della Mmd, oltre alla produzione con il nostro storico marchio, Tecnogas, si è affiancata una produzione con il brand coreano. Sul fronte investimenti sono in arrivo 7milioni di euro nel prossimo triennio e il raddoppio della cifra per il quarto e il quinto anno».
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LA SITUAZIONE

2 milioni
La cauzione versata
La multinazionale iraniana Mmd ha versato i 2 milioni di cauzione richiesta dalla procedura di gara, al contrario della concorrente cinese
2.300
Gli addetti del gruppo
Sono circa 2.300 gli addetti del gruppo A. Merloni. La Mmd conta 27 stabilimenti nel mondo

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