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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2011 alle ore 07:48.

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I settori del mercato che più avevano risentito dei tragici attentati dell'11 settembre 2001 hanno accolto ieri senza eccessivi ottimismi la scomparsa dell'artefice di quell'orrore, Osama bin Laden. Ma anche senza troppi timori di nuove rappresaglie del terrorismo internazionale.

Allora, alla riapertura della Borsa americana il 17 settembre, lo shock era stato severo. Erano caduti i comparti più esposti alla nuova minaccia incarnata da bin Laden: compagnie aeree, colossi di assicurazioni e riassicurazioni, servizi finanziari, spesso vittime di flessioni in doppia cifra percentuale. Sugli scudi, tra i pochi, titoli che a loro volta però riflettevano la necessità di fare i conti con il terrorismo: le società della difesa e di tecnologie di sicurezza. Questi stessi settori hanno invece ieri mostrato performance caute, dettate anzitutto dall'incerto outlook economico e finanziario. Con gli investitori coscienti che l'uccisione di bin Laden non risolve comunque il complesso puzzle del Medio Oriente. E, probabilmente, non esorcizza neppure lo spettro di attentati.

L'indice degli assicuratori nello S&P 500, così, ha ceduto lo 0,6%, quello delle linee aeree l'1,19%, le banche lo 0,1 per cento. La difesa ha guadagnato, ma un modesto 0,2 per cento. Le migliori performance sono avvenute, semmai, in segmenti meno legati agli eventi, la sanità, con un aumento superiore all'1 per cento. In Europa l'indice assicurativo nello Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,01%, mentre il comparto «travel» ha ceduto lo 0,15% e quello bancario lo 0,28 per cento.
Singoli titoli non si sono discostati molto dalla prudenza. American Airlines è cresciuta di circa l'1,4% e la Southwest ha ceduto l'1,2%, oscillazioni limitate nonostante l'invito a rimanere in allerta lanciato ieri dal dipartimento di Stato per gli americani che vivono o viaggiano all'estero. Titoli finanziari quali il gigante bancario Jp Morgan e il broker Charles Schwab sono arretrati di frazioni di punto percentuale. Cepheid, specializzata in sistemi di identificazione genetica, ha guadagnato lo 0,1 per cento.

Nell'insieme, dieci anni or sono, i settori in calo trainarono l'indice Standard & Poor's 500 a una perdita del 5% alla riapertura dopo una paralisi di quattro giorni (Dow Jones e Nasdaq caddero del 7%). La flessione si aggravò al 12%, circa 1.400 miliardi di capitalizzazione di mercato, nelle prime cinque sedute all'ombra della distruzione del World Trade Center. Nelle prime ore regine dei cieli quali American Airlines, United, Delta persero tutte attorno al 40% se non oltre. Un titolo quale Boeing, produttore di velivoli civili, cadde di quasi il 18% e United Technologies, fornitore di motori per velivoli, crollò di oltre il 28 per cento.
L'attentato mostrò anche la vulnerabilità di Wall Street, con danni alle infrastrutture in grado di gestire gli scambi. L'indice bancario cedette quasi il 10% in cinque sedute, il broker Charles Schwab scese subito del 14 per cento. Rialzi furono fatti segnare, al contrario, da società anche piccole ma specializzate in soluzioni di sicurezza, sistemi di riconoscimento biometrici, come di identificazione attraverso il Dna. Cepheid in una seduta salì dell'89 per cento.

Sui mercati internazionali, che non si arrestarono, l'impatto immediato fu simile già il 12 settembre: a Londra il FTSE 100 cedette il 6%, il Dax tedesco l'8,5%, le Borse francese e svizzera il 7 per cento. A Milano, il 12 settembre, un titolo su quattro fu sospeso per eccesso di ribasso e l'indice perse quasi il 7,5%, il peggior ribasso dal 1994. Sotto pressione sempre assicurazioni e compagnie aeree, spesso in calo di oltre il 10 per cento. Un leader nel settore viaggi quale P&O in una singola seduta lasciò sul parterre britannico il 15 per cento.

Dopo i giorni della tragedia, tuttavia, i mercati a cominciare dalla piazza degli Stati Uniti seppero reagire, aiutati da una pronta risposta delle autorità economiche e politiche. In poche settimane - 40 giorni - gli indici ritrovarono le soglie precedenti. Anche se le Borse avrebbero dovuto ancora affrontare molte sfide e sorprese, dalla stagione degli scandali di bilancio scatenati dal crack Enron alla più recente crisi finanziaria e recessione. Tra queste, le conseguenze degli attentati dell'11 settembre, le guerre in Iraq oltre che in Afghanistan. Fino, adesso, all'operazione che ha ucciso Osama bin Laden.

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