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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 11:44.

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Sviluppo, che contiene una raffica di misure tanto da sembrare una vera e propria finanziaria. A giugno poi si sta studiando la manovra di mantenimento dei conti e di rifinanziamento di alcune misure che dovrebbe pesare circa 7 miliardi in due anni. Anche se il Tesoro smentisce che ci sarà un intervento sui conti 2011. Il decreto Sviluppo era atteso e, ha assicurato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in conferenza stampa, «è il primo di una serie di decreti legge che presenteremo in logica europea del semestre. Il prossimo decreto - ha aggiunto - conterrà norme di deflazione del processo civile».

Intanto l'opposizione protesta (in particolare infuria la polemica sul diritto di superficie per le spiagge) e chiede chiarimenti oltre alla modifica delle previsioni contenute nel Def, ancora all'esame del Senato. Il Cdm ha approvato poi due schemi di regolamento per la valutazione dei professori universitari, sulla base dei quali la progressione economica dei docenti sarà determinata secondo esclusivi criteri meritocratici. Ecco l'abc delle principali misure del Dl sviluppo.

Confindustria considera positive le misure in materia di semplificazione. «Si tratta di misure - spiega una nota - che si inseriscono in un processo già avviato da tempo e che deve proseguire per sostenere la competitività del nostro sistema industriale. Per quanto riguarda il credito di imposta per la ricerca effettuata con le università e i centri di ricerca la misura è di per sé positiva, anche se non strutturale e non risultano ancora quantificate le risorse allocate. Per quello che riguarda il Mezzogiorno, Confindustria ribadisce che i provvedimenti efficaci per lo sviluppo devono riguardare la fiscalità a beneficio del rilancio degli investimenti e della produttività».

Accorpamento controlli. Il controllo amministrativo deve essere unificato, esclusi i casi straordinari di controlli per la salute, giustizia ed emergenza. Potrà essere operato al massimo con cadenza semestrale e non potrà durare più di 15 giorni. Gli atti compiuti in violazione di queste nuove misure costituiranno illecito disciplinare.

Appalti, arrivano nuove regole. Per le opere pubbliche fino a un milione di euro si può procedere all'assegnazione senza gara d'appalto. I lavori fino a un milione possono essere affidati dalle stazioni appaltanti a cura del responsabile del procedimento. L'invito è rivolto, per lavori superiori a 500mila euro, ad almeno dieci soggetti e per lavori inferiori a 500mila euro ad almeno cinque soggetti. Limiti alle opere compensative e alle riserve. Arriva anche una brusca frenata sulle varianti in corso d'opera

Atenei, Fondo per il merito

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