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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 06:41.

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VERONA. Dal nostro inviato
Imprese divise sul quarto conto energia, il decreto sugli incentivi alla produzione di corrente elettrica firmato ieri dai ministri Stefania Prestigiacomo (Ambiente) e Paolo Romani (Sviluppo economico). A Verona durante il Solarexpo le imprese sono divise tra chi "vince" (pochi) e chi "perde" (molti). Molti scontenti per l'aumento della burocrazia.
Accade per esempio con l'improbabile registro cui devono iscriversi le grandi centrali solari. È u un limite massimo di potenza e di incentivi e toglie agli investitori la certezza di ricevere l'incentivo: le banche non potranno programmare i project financing.
«Le spiego. Fissato il tetto di potenza e di spesa, a parità di condizioni entreranno nel registro di chi ha diritto all'incentivo prima gli impianti già in esercizio, poi quelli che hanno conseguito la dichiarazione di fine lavori, poi gli impianti di dimensioni più contenute – spiega Ubaldo Bigossi della Convert Italia – quelli che hanno l'autorizzazione più vecchia, e infine l'ordine cronologico di domanda per iscriversi al registro. Quelli che si troveranno oltre il tetto di spesa o di megawatt previsti per l'anno resteranno fuori dal registro e dagli incentivi».
Vincono i piccoli comuni e tutte le amministrazioni pubbliche (i poligoni militari possono diventare centrali solari di dimensioni mostruose con incentivi pieni). Neutrali i piccoli impianti, come quelli domestici, e i fornitori italiani di componentistica.
I perdenti del nuovo conto energia sono finanziatori e costruttori di grandi centrali solari. Cioè imprenditori e investitori finanziari e le banche che ne finanziano il debito. Sono penalizzati anche quasi tutti i pannelli solari di produzione italiana, di qualità alta ma troppo cari, per i quali il premio alle produzioni europee non compensa il taglio degli incentivi: saranno aiutati così i prodotti europei. Una situazione intermedia per la componentistica italiana, ma negli inverter i produttori europei avranno un regalo aggiuntivo di competitività rispetto a quelli italiani.
Un gruppo di operatori esteri del fotovoltaico riuniti nel Poi, Photovoltaic operators investors, ha chiesto allo Stato il risarcimento dei danni subiti per un valore stimato di 500 milioni di euro come solo danno emergente, senza contare il lucro cessante.
Pedro Pereira, a capo della filiale italiana della Martifer, si chiede «quanto costerà il nuovo conto energia all'Italia tra cassa integrazione e perdita di ricchezza? Molti sposteranno altrove gli investimenti bloccati, frozen. Gli addetti con contratto a termine rimarranno fino alla scadenza, e poi resteranno a casa. Molti devi e uranno altrove investimenti e progetti».
«Solo Enel, Terna e le grandi utility potranno continuare ad aprire parchi fotovoltaici in Italia con queste tariffe», protesta Luca Concone di Solar investment e del movimento Azione energia solare, che dal palco del Solarexpo mercoledì spiegava alla platea che «l'anno prossimo metà di voi in sala sarà disoccupato». Dice Concone: «L'investitore industriale non può scendere sotto una remunerazione dell'8,5%: visto che i BTp ventennali rendono il 5,5%, è necessario un premio di almeno un 3% che remuneri l'elevato rischio derivante da burocrazia e ritardi di Enel e Terna negli allacciamenti».
«Giudichiamo positivamente il premio – commenta Averaldo Farri della Power-One, produttore di inverter ad Arezzo con 1.200 dipendenti – per chi acquisterà i componenti da aziende europee. Sebbene ci siano elementi nel testo che possono essere ancora migliorati, questo decreto rappresenta una buona legge». Soddisfatto è Valerio Natalizia, a capo del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (Gifi) di Confindustria Anie: «Sarà necessario proseguire il lavoro sugli aspetti da migliorare, costituendo, come da noi già proposto, un tavolo tecnico permanente con le istituzioni per la semplificazione». Filippo Levati della Mx e presidente della neonata associazione Ifi: «Si favorirà lo sviluppo del modello di generazione distribuita e del consumo di energia da fonte fotovoltaica in armonia con altre fonti, ottenendo un necessario controllo del tetto di spesa».
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HANNO DETTO
Averaldo Farri Power One
«Positiva la preferenza per i prodotti europei, la legge consentirà al settore di ripartire»
Valerio Natalizia Anie-Gifi

«Necessario avviare un tavolo di confronto permanente con le istituzioni»

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