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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2011 alle ore 12:55.

La crescita vigorosa e le prospettive di un apprezzamento graduale dello yuan continuano ad attirare gli investitori esteri in Cina . Ad aprile, il valore degli Ide (investimenti diretti esteri) ha infatti raggiunto gli 8,46 miliardi di dollari nel mese di aprile, con un incremento tendenziale del 15,2%. Lo riferisce il ministero del Commercio di Pechino, sottolineando che si tratta di un rallentamento rispetto al mese di marzo, quando gli Ide erano saliti del 32,9%, a 12,52 miliardi di dollari. Nei primi quattro mesi dell'anno la seconda economia mondiale ha attratto investimenti diretti esteri per 38,8 miliardi di dollari, pari al 26% in più dall'anno precedente.
Crisi energetica in vista
La crescita del colosso asiatico potrebbe però subire un contraccolpo dalla forte carenza di energia che ha colpito molte parti del paese negli ultimi mesi. Dal marzo di quest'anno - secondo quanto riferisce il China Daily - molte province hanno più volte subito interruzioni di corrente e blackout. La East China Grid Co Ltd, una società distributrice di energia, ha stimato che le province dello Jiangsu, dello Zhejiang, del Fujian, dell'Anhui e Shanghai potrebbero subire in estate una carenza di energia fino a 19 milioni di kilowatt (kW). Secondo le stime del Consiglio dell'elettricità ), nei prossimi mesi la Cina complessivamente registrerà un deficit di 30 milioni di KW. A dispetto di enormi investimenti in energia eolica, energia solare e altre energie nuove, le nuove energie industriali hanno dato un contributo limitato alla crescita della potenza energetica del Paese.
Boom del turismo rosso
Non si ferma intanto il boom del turismo: i luoghi simbolo della Rivoluzione attirano ogni anno - secondo quanto riferisce l'Agenzia Nuova Cina - milioni di visitatori da ogni parte del Paese. A Yan'an, quartier generale del partito comunista e centro della rivoluzione dal 1935 al 1948, nel 2010 ci sono stati oltre 14,5 milioni di turisti, secondo i dati forniti da Bai Huaijun, vice direttore della commissione turistica della città. Il boom turistico ha consentito un ricavo di 7,65 miliardi di yuan (quasi 2 miliardi di dollari) registrando un incremento di circa il 40% rispetto all'anno precedente. Nella città ci sono circa 350 luoghi storici legati alla rivoluzione, molti dei quali sono divenuti mete turistiche, tra questi l'ex residenza di Mao Zhedong. Yan'an, che ormai si è guadagnata il titolo di «capitale rossa», è oggi una moderna metropoli con industrie petrolifere, del settore chimico e dell'energia. Secondo Bai, entro il 2015, il numero dei turisti, se continua questo trend, potrebbe arrivare a 20 milioni l'anno.
E non c'è solo Yan'an tra le mete del turismo «rosso». Quest'anno, nel giorno della festa dei lavoratori, moltissimi turisti hanno affollato Xibaipo, un villaggio nella provincia settentrionale cinese dell'Hebei, noto perchè i leader comunisti vi soggiornarono nell'ultimo periodo prima della vittoria finale. Secondo quanto ha dichiarato Kang Yanxin, vice del dipartimento del museo di Xibaipo, nel villaggio i turisti aumentano di media del 65% ogni anno. Quest'anno si prevedono oltre 4 milioni di persone.
Molto noto, per gli amanti della storia del comunismo e della rivoluzione, anche Zunyi, il posto dove Mao venne eletto come presidente della Commissione militare del partito. Grazie ad un prestito ottenuto da una banca locale nel 2007, l'amministrazione di Zunyi ha acquistato una strada commerciale e dopo averla rinnovata l'ha rinominata «strada dell'esercito rosso». «È un esperimento molto positivo - ha detto Chen Song, curatore del museo di Zunyi - perchè si è potuto combinare il turismo con l'educazione patriottica».
Piccoli paperoni crescono
Continua a crescere nel frattempo il numero dei "paperoni". Lo sostiene un rapporto di Hurun, cugino cinese di Forbes, che ha pubblicato la sua prima classifica sui facoltosi giovani cinesi tracciandone un identikit dalla quale emerge che l'80% dei giovani ricchi ha costruito la propria fortuna partendo dal nulla.
A dominare la graduatoria è Ma Huateng, 39 anni co-fondatore di Tencent, la più grande compagnia Internet cinese, che si aggiudica il primo posto con un patrimonio di 32 miliardi di yuan (circa 3 miliardi di euro); mentre la stella del basket Yao Ming si piazza solo al 51esimo posto. Cruciale nella formazione dei nuovi Paperoni cinesi è l'esperienza fuori dalla Cina: il 50% degli esaminati ha studiato all'estero con Stati Uniti e in Europa in testa, diventando perciò più internazionali dei loro predecessori che spesso si "limitavano" a trasferirsi in Giappone. Una qualità, questa dell'internazionalizzazione, talmente apprezzata che quattro imprenditori su cinque dichiarano di voler inviare i propri figli a studiare all'estero.
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