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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 09:34.

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C'è l'hi-tech nel futuro di GenovaC'è l'hi-tech nel futuro di Genova

Danno vita a un universo in continua evoluzione. Pulsante ma, fino a qualche decennio fa, solo in stretta simbiosi con le mission della grande industria pubblica nella siderurgia, nell'elettronica, nell'impiantistica, nelle tlc o nel biomedicale. Tramontata l'era dell'imprenditoria parastatale, Genova ora si aggrappa alle prospettive di sviluppo del settore hi-tech per garantirsi un futuro ancora tracciato nel solco industriale.

Del ruolo salvifico dell'alta tecnologia made in Genova è convinto assertore il presidente della Confindustria del capoluogo ligure, Giovanni Calvini. «Oggi – osserva – il settore dell'hi-tech ha conquistato il primo posto, in termini di valore aggiunto, nel panorama della nostra realtà produttiva e, insieme alle attività marittime e portuali, rappresenta l'asse portante sul quale costruire un modello di sviluppo economico per l'intera regione».

Nell'area metropolitana genovese l'hi-tech si traduce in 150 imprese; otto su dieci sono piccole e medie aziende; gli occupati sono circa 14mila. L'andamento del settore è tonico: sulla scorta delle indagini congiunturali di inizio anno, il 2011 si annuncia come un anno all'insegna della crescita. In aumento il fatturato, nell'ordine di 3-4 punti percentuali; più rosee le aspettative, se traguardate nell'arco di un triennio, sul fronte dell'export.

«Non c'è dubbio – spiega Carlo Castellano, presidente di Dixet, il distretto cui aderisce l'80% della realtà hi-tech genovese – come le piccole e medie imprese denotino segnali più marcati di sviluppo rispetto alle grandi aziende». Il distretto guidato da Castellano saluta i dieci anni dalla nascita con i cantieri all'opera agli Erzelli, la collina alla periferia occidentale del capoluogo ligure dove prende corpo il technology village destinato a ospitare aziende, facoltà di ingegneria e laboratori del Cnr. Il primo inquilino sulla collina sarà il gruppo Ericsson che, nel prossimo autunno, concentrerà nel nuovo cluster le attività svolte nel capoluogo ligure. La multinazionale svedese dovrebbe essere seguita a ruota dal gruppo Siemens.

«A Genova – sottolinea Castellano – stiamo creando una rete per la crescita delle imprese hi-tech fra ricerca, formazione universitaria e industria. Il technology village degli Erzelli è un contenitore che potrà favorire questa necessaria e sempre più stretta collaborazione affinché il nostro paese possa incrementare la quota di alta tecnologia nella competizione in atto sul mercato globale».

E nelle acque del mercato globale cerca di navigare David Corsini, presidente e amministratore delegato di Telerobot, nonché presidente del polo della robotica, un minicluster in cui si riconoscono una ventina di aziende del settore che danno lavoro a circa 500 addetti. «Dobbiamo rimettere in circolo – spiega Corsini – il vecchio dna dei mercanti genovesi, che andavano in giro per il mondo in cerca di affari. La mia azienda, fra clienti reperiti in Messico e in Turchia, ha portato a casa un milione e mezzo di lavoro nell'arco di una sola settimana. Se restassimo ancorati al nostro territorio, impiegheremmo alcuni anni, come minimo, a mettere insieme una cifra di entità analoga».

Piccoli, ma destinati a crescere, battendo i mercati esteri. Ma a condizione, incalza Castellano, di poter disporre di efficaci fonti di finanziamento. «Non a caso – oserva il presidente di Dixet – Bankitalia ha sollecitato recentemente una maggior diversificazione delle fonti di finanziamento delle imprese. Lo strumento che va nella giusta direzione – osserva il presidente di Dixet – è il venture capital, come dimostra l'esperienza di altri paesi».

L'AREA METROPOLITANA
150 aziende Nell'area metropolitana del capoluogo ligure si concentrano circa 150 aziende che danno vita al cosiddetto distretto hi-tech

PREVALENZA DELLE PICCOLE
80% Pmi
Il tessuto produttivo del distretto tecnologico genovese è caratterizzato da realtà medio-piccole, 8 su 10 sono Pmi

GLI OCCUPATI
14mila
L'impatto occupazionale del distretto hi-tech ligure è di tutto rispetto: gli addetti ammontano complessivamente a 14mila

IL FATTURATO 2011
+4%
Il settore prevede indicatori in crescita nel 2011: incremento del 4% per i ricavi, ancora maggiore per quanto riguarda l'export

LE ADESIONI AL DIXET
80%
Il Dixet, distretto hi-tech di Genova, raccoglie l'80% delle aziende del settore. Il technology village degli Erzelli ospiterà Ericsson e Siemens

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