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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 10:22.

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Industria e Università: una carriera avviata nei ranghi di una grande azienda pubblica e un dottorato di ricerca. Nel 1996, Enrico Pittaluga e Giovanni Verreschi sono due trentenni. Giovani ingegneri elettronici in cerca di una strada diversa da quella intrapresa. All'apparenza, una storia come tante. Specie in una città come Genova, dove l'apparato industriale delle partecipazioni statali ha subito sì un drastico ridimensionamento, ma non ha smesso di formare generazioni di tecnici e competenze professionali.

E dove i corsi di Ingegneria rappresentano punte d'eccellenza fra le facoltà dell'ateneo. Fatto sta che i destini del giovane ingegnere e del giovane ricercatore si incrociano. L'esperienza aziendale di Pittaluga e il percorso accademico di Verreschi confluiscono e danno vita a un'attività di consulenza: progetti di software, organizzazione e gestione di corsi di formazione. Quattro anni dopo, nel 2000, lo scatto: dallo studio associato di ingegneria nasce Ett, acronimo di Electronic technology team, azienda di informatica per soluzioni nell'industria, nella ricerca e in campo scientifico. Oggi, Pittaluga, presidente, e Verreschi, amministratore delegato, sono affiancati da una settantina di addetti. Alla sede centrale di Genova, in un elegante palazzo d'epoca nel quartiere di Sestri Ponente, si sono aggiunte filiali a Roma, Pescara, Messina e a Londra.

«Ett – spiega Verreschi – è la prima azienda in Europa ad aver realizzato applicazioni interattive per la pubblica amministrazione basate sulla piattaforma Microsoft Surface, il nuovo multi-touch screen. E, per il ministero del Lavoro, abbiamo messo a punto una piattaforma, denominata Cliclavoro, che consente di incrociare domanda e offerta».
Uno dei nuovi orizzonti di Ett è lo sviluppo di software nell'ambito biomedicale. L'azienda genovese ha perfezionato due sistemi di misura del movimento dell'arto superiore e di valutazione dello stato neurologico del paziente, sistemi che sono impiegati in alcune gravi patologie come il morbo di Parkinson e di Alzheimer.

In collaborazione con il laboratorio di bioelettronica del Dipartimento di Ingegneria biofisica ed elettronica di Genova, con il quale è stata avviata un'attività di ricerca congiunta, Ett batte anche la strada della neuroingegneria con lo sviluppo di sistemi per l'analisi di segnali elettrici acquisiti da reti di neuroni coltivate in vitro su matrici di microelettrodi. Le informazioni elaborate consentono, da un lato, di approfondire meccanismi biochimici alla base dell'apprendimento; dall'altro, forniscono elementi fondamentali per misurare gli effetti neuro-tossici delle sostanze chimiche osservando direttamente la dinamica della rete in vitro senza ricorrere a cavie. E, sempre nel campo della chimica, a Sestri Ponente ora stanno testando alcune sostanze per conto di una multinazionale come la Basf. (D.Ra.)

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