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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 15:22.

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SINGAPORE. Scendono i profitti ma resta in attivo il bilancio complessivo delle compagnie aeree mondiali nel 2011. Questa la previsione della Iata, l'associazione mondiale del trasporto aereo guidata da Giovanni Bisignani, alla vigilia dell'assemblea annuale che comincia domani a Singapore, nel cuore dell'Asia, l'area di maggior crescita mondiale del traffico insieme ai paesi del Golfo.

Nel 2011 ci sarà una forte riduzione dei profitti
Dopo il record di 16 miliardi di dollari di profitti netti nel 2010 per le 230 compagnie associate, che rappresentano il 93% del traffico internazionale, quest'anno si profila una forte riduzione dei profitti complessivi mondiali. Secondo fonti autorevoli, le stime aggiornate sui risultati 2011, che la Iata annuncerà domani, saranno ampiamente inferiori agli 8,6 miliardi di dollari di utili netti complessivi annunciati tre mesi fa, che rappresentavano un calo del 46% sul 2010. È previsto un utile complessivo? «Per ora», dice prudente Bisignani.

Le sfide? Il rincaro del petrolio e la concorrenza dei low cost
Le sfide per l'industria sono il rialzo del prezzo del petrolio e la quota di mercato crescente dei vettori low cost, in forte espansione anche in Asia e nel lungo raggio, mentre in Europa e NordAmerica i voli low cost non vanno oltre le tre ore. All'aeroporto Changi di Singapore, il settimo del mondo per traffico internazionale con 42 milioni di passeggeri nel 2010 (+13 per cento sul 2009), «il 22 per cento del traffico - spiega il direttore dello sviluppo hub, Yam Kum Weng - è delle compagnie a basse tariffe e la quota sta crescendo». Perfino la Singapore Airlines, che spicca per la qualità del servizio tra i vettori tradizionali e alta redditività (circa 890 milioni di dollari americani gli utili netti al 31 marzo 2011), intende creare una nuova compagnia low cost per competere nel lungo raggio con la malese AirAsia X di Kuala Lumpur e con l'australiana Jetstar, posseduta da Qantas.

Svettano i risultati di Cathay. L'esordio di Colaninno alla Iata
Bisignani darà l'addio alla Iata dopodomani dopo nove anni al vertice, è direttore generale dal giugno 2002, il primo italiano a sedersi questa poltrona. Il successore è l'inglese Tony Tyler, fino a pochi mesi fa amministratore delegato di Cathay Pacific, la compagnia di Hong Kong. Cathay è il vettore con i profitti più alti del mondo l'anno scorso, 1,8 miliardi di dollari Usa, davanti al gruppo Emirates (1,6 miliardi). In Europa la più profittevole è stata Lufthansa, seguita da Air France-Klm, Ryanair, EasyJet, Iberia. Tra le poche in rosso nel 2010 l'Alitalia Cai, il cui presidente, Roberto Colaninno, partecipa per la prima volta all'assemblea Iata. «Sono stati i profitti più alti di sempre per Cathay», osserva Tyler, in un rapido saluto con i giornalisti. Quest'anno ci sarà un peggioramento per l'intero settore del trasporto aereo? «Chi lo sa», risponde al Sole 24 Ore il numero uno designato della Iata, il quale non appare però pessimista. «Quest'industria è molto fragile. Quest'anno abbiamo ricavi per 600 miliardi di dollari e debiti per 210 miliardi, ma un margine dello 0,1% negli ultimi quattro decenni. Il record del 2010, con un margine del 2,9% è un fatto eccezionale», dice Bisignani.

Più vettori destinati a chiudere i bilanci in rosso
Il settore ha realizzato risparmi per 59 miliardi di dollari dal 2004 per gli sforzi della Iata, osserva il numero uno uscente, che parla di rafforzamento della capacità delle compagnie di affrontare la spirale del rialzo del carburante. «Nel 2002 eravamo in equilibrio con il petrolio a 25 dollari al barile, adesso siamo capaci di fare soldi o essere in pareggio con il carburante a 110 dollari». Non tutte le compagnie sono in attivo e quest'anno probabilmente, stando ai risultati del primo trimestre, il numero dei vettori in rosso aumenterà.

Per Bisignani un futuro tra la City e la guida della Safran
Bisignani è stato nominato di recente consigliere d'amministrazione della società francese Safran, gruppo aerospaziale e della difesa, controllato con il 30% dallo Stato, che costruisce i motori per aereo Snecma, razzi, carri armati, carrelli per l'aviazione. L'ex dirigente di Eni e Iri ed ex amministratore delegato dell'Alitalia si stabilirà a Londra, dove è consigliere d'amministrazione di Nats, la società inglese che gestisce il traffico aereo, simile all'Enav, ma con una quota importante di soci privati. Bisignani terrà inoltre lezioni all'università di Singapore nel Master in Business administration e ha rifiutato di recente un posto nel cda di una banca straniera di cui non vuole dire il nome.

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