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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2011 alle ore 11:03.

Un altro passo avanti per i contratti di rete.
È nata ieri RetInsieme, la società espressione di Confindustria che avrà il compito di asseverare i contratti di rete, cioè attestare che essi abbiano i requisiti per ottenere i benefici fiscali previsti dalla legge 122 del 2010. Presidente del consiglio d'amministrazione della società è stato nominato Gennaro Pieralisi, consigliere della presidente Marcegaglia per il contrasto all'evasione fiscale. Comporranno il cda: Bruno Di Stasio per la piccola industria di Confindustria e i docenti Silvia Cipollina dell'Università di Pavia, Massimo Tronci della Sapienza di Roma e Francesca di Donato della Luiss.
«La nuova società, che sarà operativa a breve, avrà due caratteristiche principali - dichiara Aldo Bonomi, vice presidente Confindustria e presidente RetImpresa - l'elevata competenza e la massima trasparenza. La società oggi nasce con l'obiettivo di asseverare i contratti di rete, ma in futuro potrà costituire un punto di riferimento per il sistema associativo e anche per la Pubblica amministrazione per le valutazioni tecniche delle iniziative industriali.
Nel solco delle Assise di Bergamo e come indicato dalla presidente Marcegaglia - prosegue Bonomi - Confindustria vuole valorizzare le risorse interne al sistema offrendo servizi e progetti che siano percepibili e quantificabili dagli associati. Vanno in questa direzione RetImpresa, la nostra agenzia che promuove le aggregazioni, RetIndustria, la società presieduta da Edoardo Garrone che valorizza le convenzioni commerciali tra imprese e - ultima nata - RetInsieme. Tre soggetti specialistici ma un'unica regia che pone al centro lo stare insieme, l'aggregazione, il fare squadra» conclude Bonomi.
I contratti di rete finora siglati sono 54 in tutta Italia, l'obiettivo è realizzare sinergie tra aziende per accrescere la competitività sui mercati internazionali o ridurre alcune voci di costo.
L'obiettivo di Confindustria, che ha voluto fortemente il dispositivo, è arrivare entro la fine dell'anno a raggiungere quota 200 accordi. Per incentivare l'utilizzo dello strumento il governo ha stanziato 48 milioni di euro per il periodo 2011-2013.
Lo strumento, già approvato dall'Unione europea, consente la defiscalizzazione, fino a un massimo di un milione di euro, degli utili reinvestiti nel fondo patrimoniale comune previsto dal contratto di rete. (L.Or.)
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