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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2011 alle ore 08:36.
Il declino del Pil giapponese nel primo trimestre, innescato dal sisma dell'11 marzo, é stato valutato al 3,5%, contro il 3,7% della stima precedente. Lo ha annunciato il Governo che ha contestualmente annunciato l'ingresso in recessione per il Giappone.
Il Pil della terza economia mondiale é diminuito dello 0,9% trimestre su trimestre, una cifra invariata rispetto ai dati statistici preliminari rilasciati il 19 maggio. Il Pil era già sceso nel quarto trimestre del 2010 e il governo ha confermato che il Paese é quindi di nuovo entrato in recessione, da cui era uscito nel 2009, dopo la crisi finanziaria internazionale. Tra ottobre e dicembre, il Pil era calato del 2,9% annualizzato (0,7% trimestre su trimestre, secondo i dati riveduti), indebolita da una caduta dei consumi e delle esportazioni. La ripresa prevista per l'inizio di quest'anno é stata annullata dal terremoto che ha devastato il nord-est dell'arcipelago. I giapponesi hanno ridotto i loro acquisti e i consumi delle famiglie sono diminuiti dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Le esportazioni sono state ostacolate dallo shock sismico e dai danni riportati dalle industrie e sono cresciute solo dello 0,7% per tutto il trimestre, più lentamente rispetto alle importazioni (+1,9%) spinte dai prezzi del petrolio, che hanno pesato sulla crescita. La cifra finale del Pil non é stata così negativa come previsto a causa di un calo delle scorte un pò meno catastrofico di quanto previsto inizialmente.
In lieve rialzo la fiducia dei consumatori
Qualche spiraglio positivo anche per le prospettive dei consumi. L'indice che misura il clima di fiducia dei consumatori é infatti lrimbalzato leggermente in maggio dopo essere caduto al livello più basso in due anni nel mese di aprile. L'indice complessivo si attesta a 34,2 in maggio, con una ripresa di 1,1 punti rispetto ad aprile. L'indice complessivo di fiducia (dati destagionalizzati), aveva perso 5,5 punti in aprile e 2,6 punti in marzo, subito dopo il disastro che ha provocato circa 24.000 morti o dispersi e causato il grave incidente centrale nucleare di Fukushima. (Radiocor)
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