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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2011 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2011 alle ore 17:52.

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(Afp)(Afp)

Wall Street chiude l'ultima seduta della settimana in deciso ribasso. Il Dow Jones ha ceduto l'1,42% scivolando sotto i 12mila punti, il Nasdaq l'1,5% e l'S&P 500 l'1,4 per cento. Gli investitori hanno risentito dei poco incoraggianti dati economici di questo mese e mantengono un atteggiamento prudente nel timore che altre notizie scoraggianti possano ribaltare l'andamento positivo della Borsa che aveva portato il Dow Jones a guadagnare oltre il 20% nel corso dell'ultimo anno.

Il mercato americano è stato inoltre condizionato dall'andamento del petrolio. Alla fine della seduta a New York, il barile Wti ha chiuso in netto ribasso, tornando sotto i 100 dollari al barile. Pesano il rialzo del dollaro e la possibilità che l'Arabia Saudita aumenti la produzione in luglio.

Focus Borse europee
I listini europei chiudono in rosso trascinati dall'apertura negativa di Wall Street su cui tornano a pesare i timori sulla ripresa. A Parigi il CAC 40 ha perso l'1,9%, a Francoforte il DAX 30 ha ceduto l'1,25%, a Londra il FT-SE 100 ha ceduto l'1,55 per cento. A Milano il FTSE MIB ha ceduto l'1,33% e il FTSE IT Star l'1,27 per cento, tornando sui livelli dell'11 gennaio. Pesante Banca Pop Mi (-3,46%) ancora sulle vicende relative all'ispezione di Bankitalia. Fra i pochi titoli in positivo, Enel Green Power (+0,1%) alla vigilia del referendum sul nucleare. Sul fronte valutario, i timori per la crisi del debito greco pesano sull'euro, che chiude la seduta in forte calo a 1,4365 dollari, ai minimi di seduta. Lo yen avanza sull'euro a 115,10 ed è stabile sul dollaro a 80,11.

Focus Piazza Affari
Sul listino milanese la peggiore è Banca Popolare di Milano tenuta in rosso dalle preoccupazioni del mercato legate ai rilievi Bankitalia e al tema delle deleghe in assemblea che potrebbe aprire un altro fronte con Palazzo Koch. Dall'annuncio della ricapitalizzazione da 1,2 miliardi, arrivato a metà maggio, le azioni Bpm hanno lasciato sul terreno oltre il 26 per cento. Oggi le indiscrezioni di stampa puntano il dito sullo «stato di stress» in termini di liquidità in cui l'istituto milanese versava, secondo l'analisi di Bankitalia, a metà e a fine 2010: una situazione originata anche da operazioni di carry trade (una forma di speculazione sulle valute) su cui lo stesso governatore Mario Draghi si è espresso in passato in maniera negativa. Delicato anche il fronte sindacale sul nodo della governance in merito al numero delle deleghe. Si profila infatti un voto contrario dei dipendenti-soci di Bpm nella prossima assemblea rispetto alla modifica dello statuto sociale per portare da 3 a 5 le deleghe di voto concesse in assemblea. La proposta di innalzamento deleghe, che deve essere approvata dai soci, è già stata approvata dal consiglio di amministrazione all'unanimità proprio in ottemperanza ai rilievi di Banca d'Italia.

Euro in netto calo dopo parole di Trichet
L'euro è scivolato sotto la soglia degli 1,44 dollari, chiudendo la settimana in negativo, con i mercati che valutano le parole espresse ieri dal presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Secondo molti operatori, all'indomani del consiglio direttivo della Bce, sono rimasti delusi dal fatto che Trichet, pur anticipando una stretta monetaria a luglio, non abbia lasciato intendere un ciclo di rialzo dei tassi nei mesi a venire. Un fattore che, a freddo, ha fatto venir meno molta della spinta a comprare euro che aveva sostenuto la divisa unica nelle ultime settimane. L'euro è sceso fino a 1,4354, arrivando a cedere due centesimi dal massimo toccato oggi a 1,4550, e in calo deciso rispetto a 1,4510 di ieri. In rialzo, invece, lo yen, che ha raggiunto 79,97 per dollaro scendendo sotto quota 80 per il quinto giorno consecutivo.

Primo calo in 8 mesi per l'inflazione in Germania
All'indomani dell'allarme Bce sull'inflazione, contro cui si appresta a rialzare i tassi il prossimo mese, sono stati pubblicati i dati sui prezzi in Germania, prima economia del vecchio continente. L'inflazione si è confermata al 2,3%, secondo i dati definitivi pubblicati dall'Ufficio statistico federale, Destatis, che ha confermato i dati provvisori annunciati a fine maggio. Il dato dei prezzi al consumo, che in aprile era stato del 2,4%, ha così segnato il primo declino negli ultimi 8 mesi, anche se resta nettamente al di sopra del target del 2% fissato dalla Bce, nota Destatis. Tra i dati macro europei si segnala anche quello sulla produzione industriale in Francia calata, nel mese di aprile, dello 0,3%, contro un dato di marzo rivisto al ribasso al -1,1% dal -0,9% indicato in precedenza. Il dato é inferiore alle previsioni che puntavano su un +0,5 per cento.

La Borsa di Tokyo chiude positiva
La Borsa di Tokyo termina gli scambi in rialzo dello 0,50%, in scia al ritorno ai guadagni di Wall Street che ha messo fine a una lunga striscia negativa. L'indice NIKKEI 225, allungando il passo e portando a quattro la serie di sedute al rialzo, si attesta a 9.514,44 punti, con l'ottimismo dei dati sul commercio Usa caratterizzati da export record ad aprile, e la fiducia sulla ripresa del Sol Levante dopo il devastante tsunami dell'11 marzo, seguito dalla crisi nucleare di Fukushima.

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