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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2011 alle ore 06:41.

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Più sinergie nella filiera dell'hi-tech. Come anticipato dal Sole 24 Ore di ieri, è stata costituita in queste ore a Roma Confindustria Digitale, la nuova federazione di rappresentanza industriale di Viale dell'Astronomia nata con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo dell'economia digitale a beneficio della concorrenza e dell'innovazione del Paese.

Ai quattro soci fondatori - Asstel, l'associazione della filiera delle imprese di telecomunicazioni, Assinform in rappresentanza dell'Information Technology, Anitec che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e consumer electronics ed Aiip, l'associazione degli internet provider - si andranno ad aggiungere nei prossimi mesi altre importanti associazioni dei settori Ict. Guiderà la neo federazione Stefano Parisi, presidente di Asstel, insieme ai due vicepresidenti, Paolo Angelucci, a capo di Assinform e Cristiano Radaelli di Anitec, fino alla prima assemblea, prevista entro la fine dell'anno, per l'elezione ufficiale dei nuovi organi.

«La nascita di Confindustria Digitale corrisponde all'esigenza di radicare in Italia un progetto-Paese di trasformazione dell'economia e della società, capace di sfruttare le grandi potenzialità delle tecnologie digitali - afferma Stefano Parisi - e quindi la creazione di un unico e forte polo di rappresentanza dell'industria dell'Ict, in linea con quanto già avviene in altri paesi europei. Un passaggio necessario a valorizzare la convergenza fra le tecnologie dell'informazione e della comunicazione elettronica per enfatizzare le nuove opportunità di crescita economica, promuovere le capacità innovative che nel nostro Paese esprimono le aziende del settore tecnologico in senso più ampio».

Il nostro compito – continua Parisi – sarà quello di contribuire alla creazione delle condizioni migliori per favorire gli investimenti e realizzare anche in Italia gli obiettivi dell'Agenda Digitale, promovendo l'uso di internet e lo sviluppo dei servizi digitali sia nel settore privato, sia in quello pubblico.
Confindustria Digitale, a cui fanno capo imprese per un totale di oltre 250mila addetti che realizzano un fatturato annuo di 70 miliardi di euro, si inserisce nel sistema confederale con «modalità innovative»: struttura e direzione snelle, vertici limitati a presidenza, consiglio direttivo e assemblea; mandato presidenziale di soli due anni non rinnovabile e rotazione della presidenza tra i diversi settori rappresentati; rappresentanza diretta in Confindustria delle grandi associazioni della federazione.

«È la prima volta che siamo riusciti a portare veramente in cima all'agenda di Confindustria il tema del digitale – continua Parisi – e il nostro compito in questo momento è di proporre proprio a Confindustria e all'opinione pubblica le istanze dell'informatizzazione come strumento per aumentare la produttività delle imprese. Dovremo cioè occuparci di favorire gli investimenti e stimolare l'uso degli strumenti più innovativi. Una funzione importante e avanzata».
Intanto lunedì la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, presiederà a Milano l'assemblea generale di Assolombarda, dove parlerà anche di Agenda Digitale e sviluppo tecnologico con il presidente Alberto Meomartini e il ministro del lavoro Maurizio Sacconi.

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