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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2011 alle ore 16:11.

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AgustaWestland svilupperà da sola la produzione del convertiplano, l'elicottero che può volare come un aereo, inclinando i due motori, quindi a una velocità superiore a un elicottero convenzionale e per tratte più lunghe, fino a mille chilometri.

Secondo autorevoli fonti industriali, la società elicotteristica controllata interamente da Finmeccanica ha raggiunto un accordo con la statunitense Bell, per acquisire la quota del 51% detenuta dal socio Usa nella joint venture creata nel 1998 per la realizzazione del convertiplano, detto anche «tilt rotor». Sono stati costruiti due prototipi del velivolo, con il codice Ba 609, un convertiplano ad uso civile medio-leggero. Può trasportare 12 passeggeri. La cabina pressurizzata consente di volare in alta quota (7.600 metri) sopra le nuvole o cattive condizioni meteorologiche.

La mossa è una delle prime decisioni del nuovo vertice di Finmeccanica, di cui dal 4 maggio è amministratore delegato Giuseppe Orsi, in precedenza ad del gruppo elicotteristico, mentre Pier Francesco Guarguaglini è presidente con delega sulle strategie. L'acquisto della quota americana è stato deciso per accelerare lo sviluppo del convertiplano, un modello innovativo finora andato piuttosto a rilento, perché Bell ha difficoltà finanziarie e non sarebbe in grado di assicurare le risorse necessarie.

L'accordo che fa passare al 100% sotto AgustaWestland la realizzazione del convertiplano dovrebbe essere annunciato al salone aerospaziale di Le Bourget, che si apre lunedì vicino a Parigi. È un momento di crescita per l'industria del trasporto aereo e per gli elicotteri, mentre il settore della difesa, un po' sofferente per i tagli dei bilanci nei paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti, è alla ricerca di nuovi mercati con forte capacità di spesa, in particolare India, Brasile, Russia, Cina e Medio Oriente.

Per il riacquisto della quota di Bell, società texana posseduta da Textron, AgustaWestland deve pagare una somma importante, il cui importo non è al momento conosciuto. Le attività del convertiplano sono state svolte dai due soci attraverso la joint venture Bell Agusta Aerospace Company Llc, sede in Delaware. Con il passaggio del 100% del capitale al gruppo italiano, ora guidato dal nuovo ad Bruno Spagnolini, la società si chiamerà AgustaWestland Tilt rotor Company e rimarrà americana, condizione necessaria perché la tecnologia utilizzata è statunitense. La produzione però sarà concentrata in Italia a Cascina Costa (Varese). Il velivolo è basato sulla tecnologia del più grande V-22 Osprey, in origine sviluppato da Bell insieme a Boeing, che ora ne è il produttore unico, in uso alle forze armate americane.

Il primo prototipo del Ba 609 ha volato il 6 marzo 2003 ed è tuttora in Texas, a Fort Worth, dove si avvia a completare il programma di 600 ore di volo. Il secondo è all'aeroporto di Cameri, in provincia di Novara. È prevista la costruzione di altri due prototipi, prima di passare alla produzione di serie. Nel giugno 2007 il Ba 609 ha volato anche a Le Bourget, mentre nel settembre 2009 è stato presentato al seminario di Cernobbio dal gruppo Finmeccanica ai ministri dell'Economia Giulio Tremonti e al ministro dell'Interno Roberto Maroni.

Secondo quanto finora annunciato dalla società, gli ordini di acquisto sono già 83 da 44 clienti in 23 Paesi. Il costo indicativo è di almeno dieci milioni di dollari, ma potrebbe aumentare. Secondo AgustaWestland il convertiplano, che può raggiungere una velocità di 510 chilometri l'ora e ha una velocità di crociera di 465 chilometri l'ora, è un mezzo adatto al trasporto soprattutto in aree congestionate, perché occupa poco spazio grazie al decollo e aterraggio verticale. C'è interesse a sviluppare prodotti simili anche dei concorrenti Eurocopter (gruppo Eads) e dell'americana Sikorsky, il grande concorrente di Agusta nella gara per l'elicottero del presidente degli Stati Uniti, non ancora riaperta ufficialmente dopo lo stop al primo contratto vinto nel 2005 da Agusta, che ha fornito nove elicotteri Us101 alla Marina Usa. Nove macchine ferme sul prato che Navai, l'ente della Marina responsabile dei contratti, sta cercando di vendere.

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