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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2011 alle ore 08:14.

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ROMA
Ormai non è più un segreto. Antonio Catricalà è interessato alla presidenza dell'Autorità per i lavori pubblici che è in scadenza i primi di agosto. Al presidente dell'Antitrust, il cui mandato scade a marzo e non è rinnovabile, era stata anche ventilata la prospettiva di prendere il posto di Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le Comunicazioni, in scadenza a maggio. Ma da qui alla primavera prossima, con questi chiari di luna della politica, chissà cosa può accadere. E poi all'Authority per i lavori pubblici Catricalà sa che c'è pane per i suoi denti, può fare molto e bene. I mali del settore li ha descritti Giuseppe Brienza, presidente uscente, nella sua ultima relazione: reti metropolitane affidate senza gara in tutta Italia. In verità bisognerà fare i conti anche con le aspirazioni di Brienza, il quale in fondo è presidente solo da un anno (dopo l'uscita di Luigi Giampaolino), anche se ne era componente. L'escamotage della proroga (inserita varie volte, senza successo, come emendamento a vari decreti in discussione, l'ultimo il decreto Sviluppo) prevedeva di stabilire anche per il presidente una durata di sette anni in carica. In ogni caso, se i componenti dell'autorità per i lavori pubblici sono eletti dai presidenti di Camera e Senato, il presidente è scelto da componenti stessi, i quali dovranno eventualmente decidere di convergere su Catricalà.
Il posto di Catricalà, secondo gli ultimi rumors, è stato offerto a Lorenzo Bini Smaghi, che però non sarebbe interessato. In verità il sottosegretario Gianni Letta vorrebbe su quella poltrona Pasquale De Lise, presidente del consiglio di Stato il cui nome è spuntato nell'inchiesta sul G8 seppure non sia mai stato indagato. De Lise scade a gennaio; potrebbe lasciare in anticipo. Ma in caso la sua uscita anticipata fosse evitata per garbo istituzionale, all'Antitrust potrebbe arrivare Enzo Moavero Milanese, giudice di primo grado a Bruxelles. Anche se si parla di un avvocato possibile candidato del presidente del Senato, Renato Schifani. Al quel punto per De Lise ci sarebbe l'authority delle tlc.
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