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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2011 alle ore 18:29.

Ecco un breve stralcio della relazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, alla conferenza annuale dell'associazione:
«Resta poi confermata la necessità di riformare la giustizia tributaria, di accelerare i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e di rendere praticabile la compensazione tra debiti e crediti nei confronti della pubblica amministrazione.

Bisogna, insomma, ascoltare e capire.
Ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse e troppi contributi.
E' gente che non conosce l'indirizzo dei "paradisi fiscali", ma che sente sulla propria pelle il morso della crisi.
Non meritano di essere tutti bollati come "evasori" e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese.
Per il resto, si proceda lungo la strada del contrasto e del recupero di evasione ed elusione. Lo si faccia con determinazione e con una sempre più mirata capacità d'accertamento.

Perché un imponibile evaso pari ad almeno 255 miliardi di euro è una tremenda ipoteca per la crescita e per lo sviluppo del Paese.
Perché chi evade, e chiunque aiuti ad evadere, mina le fondamenta del patto di cittadinanza ed agisce contro la crescita e contro lo sviluppo dell'Italia.
Si proceda al recupero di evasione ed elusione, e si faccia di tutto affinché il "dividendo" dei risultati di questa azione sia la riduzione della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti in regola.
Accanto alla semplificazione, questa riduzione resta, infatti, la necessità di fondo della riforma del nostro sistema fiscale».

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