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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2011 alle ore 16:32.

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Pisapia (Fotogramma)Pisapia (Fotogramma)

«Ci auguriamo che la riforma fiscale sia effettuata e incrociandosi con l'attuazione del federalismo fiscale raggiunga il duplice obiettivo della semplificazione, perché i costi della burocrazia sono ancora troppo alti, e delle riduzione delle tasse». Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio a Milano, all'assemblea annuale dell'associazione.

L'osservato speciale dell'assemblea era però il neo-sindaco Giuliano Pisapia che non ha faticato molto a conquistare gli applausi dei commercianti (assieme all'ex sindaco Letizia Moratti, per la verità). Il neo sindaco ha parlato di incentivi alle imprese che assumono giovani o lavoratori over 50 per attività legate all'Expo, di priorità al traffico commerciale su quello privato. «Siete una parte essenziale della nostra città. Sfatiamo la leggenda - ha detto Pisapia ai commercianti - che questa colonna portante della città debba essere penalizzata dalla nuova politica cittadina. Sarà esattamente il contrario e ve lo dimostrerò».

Pisapia, ricambiato da applausi, ha promesso che definirà «in accordo con tutti i soggetti le politiche per la regolamentazione dei flussi dei veicoli, non dimenticando mai che Milano è una città con la vocazione del terziario e tenendo presente che il flusso dei veicoli di servizio deve avere priorità su traffico privato». Pisapia ha proposto incentivi alle imprese che assumono giovani o over 50 per attività legate a Expo e si è detto infine d'accordo con il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nella proposta di istituire un tavolo per lo sviluppo con tutte le parti sociali.

Il tavolo per lo sviluppo

Per Sangalli il tavolo dovrebbe diventare «un vero e proprio laboratorio» capace di concentrarsi su sburocratizzazione, Pgt, ambiente, passaggio generazionale, Expo, qualità della vita, distretti urbani del commercio, turismo e coesione sociale. «Per noi autonomia dai partiti non significa essere neutrali, indifferenti - ha sottolineato Sangalli - ma, al contrario, rivendicare il diritto-dovere di fare delle proposte, verifiche, di incalzare chi governa e, quando necessario, criticarlo, ma sempre e comunque sulla base di un giudizio di merito che non si fa mai pregiudizio».

Formigoni: ridurre la spesa non basta

Davanti agli imprenditori di Confcommercio il presidente della Regione Formigoni ha ribadito il proprio invito al Governo a varare una manovra correttiva incentrata sì sul rigore, ma anche sul coraggio per rilanciare lo sviluppo. «Accanto alla prudenza - ha detto il presidente della Regione Lombardia - occorre il coraggio e la speranza. Dico al Governo, con grande affetto, che non è più pensabile lavorare solo sul fronte della riduzione della spesa, la manovra deve dare un segnale forte a chi crede nell'impresa e dà un contributo importante alla crescita del Pil. La difesa sacrosanta e necessaria dell'euro non basta, va accompagnata con politiche di stimolo del ceto medio produttivo europeo del quale rischiamo di dover celebrare i funerali pur in presenza di politiche monetarie corrette».


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