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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2011 alle ore 06:41.

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ROMA
Sulle fonti rinnovabili il Governo promette di giocare almeno al raddoppio. Perché lo stop al piano di rientro nell'energia nucleare non ci aiuterà a contenere le emissioni inquinanti. E intanto incalzano i vincoli europei del 20-20-20, intesi come percentuali obbligate per ricorrere appunto alle energie verdi ed incrementare l'efficienza energetica entro il 2020. Ecco dunque due decreti legislativi che dovrebbero prendere forma entro l'estate. Il primo riguarda l'istituzione di un conto energia per il solare termico simile a quello varato per il solare fotovoltaico. Il secondo lancerà un nuovo piano per promuovere l'efficienza energetica a tutto campo, nell'industria e nelle abitazioni. Ad annunciare la doppia mossa è il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia partecipando a Milano a un seminario all'Università Bocconi.
Davvero rilevanti e le nostre potenzialità nel solare termico. Addirittura superiori - fa rilevare Saglia - rispetto alle promesse del fotovoltaico. Tanto che «il calore da fonti rinnovabili è quello che darà il maggior contributo per il raggiungimento degli obiettivi al 2020» rimarca il sottosegretario ricordando che il piano di azione sulle rinnovabili già abbozzato dal Governo prevede che «le rinnovabili elettriche dovranno passare nel 2020 dagli attuali 5 Mtep (milioni di barili di petrolio equivalenti, ndr) a 8,5 Mtep mentre le rinnovabili termiche dovranno passare da 3,2 a 10,4 Mtep».
Strumenti di incentivazione insufficienti, dice con onestà Saglia. Per l'efficienza energetica «abbiamo un meccanismo di sostegno strutturale, i certificati bianchi, attualmente non del tutto idoneo a stimolare iniziative davvero competitive» e «altri strumenti di sostegno, come le detrazioni fiscali del 55% che al momento sono previste esaurirsi a fine 2011, non sono comunque idonei a coprire la varietà di soluzioni tecniche impiegabili».
Ma le basi per il nuovo corso ci sono, fa notare il sottosegretario. Con il decreto legislativo 28, che nel marzo scorso ha recepito una serie di direttive comunitarie sulle rinnovabili, il Governo ha previsto appunto l'estensione al solare termico del conto energia fotovoltaico, oltre a «incentivi più orientati al mercato per le tecnologie con minor gap di competitività economica», una nuova edizione revisionata dei certificati bianchi, e un «sostegno continuo a ricerca e sviluppo». «Su tutti questi punti il ministero sta lavorando e il prima possibile saranno resi disponibili i testi da portare in consultazione» annuncia Saglia.
Per la promozione dell'efficienza energetica «non c'è dubbio che qualsivoglia strategia in materia debba necessariamente considerare un mix di strumenti, proprio nell'ottica dello sviluppo del sistema imprenditoriale italiano». Un mix che Saglia sintetizza nella «promozione della cogenerazione diffusa e dell'autoproduzione di energia per le piccole e medie imprese, rafforzamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, promozione di nuova edilizia a rilevante risparmio energetico e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, promozione di prodotti nuovi altamente efficienti». Tutto per iscritto. Entro poche settimane, giura il sottosegretario.
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