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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 06:41.

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«Spero che le autorità italiane affrontino la questione e facciano in modo che i soldi dei contribuenti siano utilizzati per migliorare la situazione piuttosto che per pagare multe». Janez Potocnik, commissario europeo all'Ambiente, ha lanciato un nuovo pesante avvertimento all'Italia sulla questione dei rifiuti a Napoli e in Campania, esprimendo «forte preoccupazione, visti i progressi quasi nulli ottenuti dal 2007, quando la Commissione europea fu obbligata ad aprire una procedura di infrazione contro l'Italia».
La prospettiva, ricorda il commissario, è che «in assenza di miglioramenti reali della situazione, visibili e confermati dai cittadini», Bruxelles non abbia altra scelta che mandare avanti la procedura di infrazione. «A meno che la situazione non muti radicalmente in tempi ragionevoli - ha affermato Potocnik - è prevedibile la procedura d'infrazione porti la Corte di Giustizia a imporre sanzioni economiche all'Italia».
A marzo del 2010 la Corte di giustizia aveva già riconosciuto che l'Italia stava violando le norme europee in quanto non era riuscita a creare una rete di installazioni «sufficiente ad assicurare il trattamento dei rifiuti senza mettere in pericolo la salute e l'ambiente e che rispettasse le regole comunitarie». Ma ciò che è accaduto di recente «dimostra - afferma il commissario europeo - che le autorità italiane non hanno ancora fatto ciò che era necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema».
Potocnik si dice «incoraggiato dall'impegno» dimostrato dal nuovo sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nell'affrontare la situazione ed è pronto a collaborare con le autorità italiane in qualsiasi modo per risolvere il problema. Un passaggio, questo, che ha dato l'occasione al vicesindaco e assessore all'Ambiente, Tommaso Sodano, di sottolineare le prime mosse della nuova giunta «per la rimozione dei rifiuti dalle strade, il potenziamento della raccolta differenziata, le isole ecologiche e la realizzazione degli impianti di compostaggio e dei siti di trasferenza». L'assessore si è impegnato a presentare a Bruxelles «un piano strutturale ed ecocompatibile per il ciclo dei rifiuti, capace di rendere autonoma Napoli». Per questo Sodano ritiene «necessaria» la flessibilità sull'uso dei fondi Fas e Por.
Per allinearsi alle richieste europee, la Campania avrebbe dovuto introdurre da tempo la raccolta differenziata, incrementare la capacità degli inceneritori e delle discariche e migliorare l'efficacia del piano di trattamento microbiologico. Il tutto inserito in un piano di gestione dei rifiuti a lungo termine.
Oltre ad una ventina di roghi di immondizia che hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco e alle proteste di qualche centinaio di napoletani davanti a Montecitorio con sacchetti di spazzatura, la giornata di ieri ha registrato anche la decisione del ministero della Salute di riattivare entro una settimana il sistema di sorveglianza salute e rifiuti (Visari) fermo da febbraio. Oltre alle patologie dermatologiche, infettive e gastrointestinali, saranno monitorate anche le allergie e le malattie respiratorie. I rifiuti ancora sparsi per le strade di Napoli sono ridotti a circa 1.400 tonnellate, poco più di quanto la città ne produce in una giornata.
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