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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2011 alle ore 19:01.

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Un lavoro di cesellatura e di mediazione politica. È quello che si sta effettuando a Palazzo Chigi (segui la nostra diretta) dove è in corso il Consiglio dei ministri per il varo della manovra pluriennale da 45-47 miliardi, che dovrà garantire il pareggio di bilancio nel 2014.

Le ultime novità riguardano il ricorso a un nuovo pacchetto anti-assenteismo nel pubblico impiego, con la visita fiscale obbligatoria fin dal primo giorno di malattia, e la possibilità di destinare il 5 per mille anche alla cultura. Sulle pensioni confermato il compromesso raggiunto nella maggioranza nella tarda serata di ieri: la soglia di vecchiaia delle lavoratrici private comincerà a salire in maniera soft solo dal 2020 per arrivare a quota 65 anni nel 2032.

Il nodo dei costi della politica
Uno degli ultimi nodi da sciogliere sembra essere quello dei costi della politica. Tanto è vero che il Consiglio dei ministri è stato sospeso a metà pomeriggio per consentire a un tavolo tecnico, cui sono confluite proposte anche dei gruppi parlamentari, di definire il pacchetto di tagli destinato a entrare nella manovra.

Un decreto e tre ddl per portare a casa il risultato
Quattro sembrano essere i veicoli legislativi che il governo è intenzionato a utilizzare: un decreto legge per la cosiddetta manutenzione del 2011 e 2012 (per circa 7 miliardi) e per la correzione vera e propria da circa 40 miliardi nel bienni 2013-2014, e tre disegni di legge collegati. Il primo conterrà la delega light sulla riforma fiscale e il secondo un'altra della sulla liberalizzazioni delle professioni. Il terzo disegno di legge, che però non è ancora certo, potrebbe essere utilizzato per misure micro-settoriali. In quest'ultimo caso la decisione definitiva sarà presa poco prima dell'ok del governo alla manovra previsto in serata.

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