Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2011 alle ore 09:32.

My24

ROMA - Gli sportelli dell'Ice nei Paesi stranieri passano sotto il coordinamento del ministero degli Esteri, mentre in Italia sarà attuato un drastico alleggerimento: da 14 a due sedi.
Sia il premier Silvio Berlusconi sia il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in conferenza stampa, citano l'Istituto per il commercio estero tra i capitoli della manovra dedicati allo sviluppo. Perché l'internazionalizzazione, su cui la politica è da tempo ferma e non ha evitato che scadesse la delega per il riordino degli enti, dovrà essere nei prossimi anni una leva di crescita.

La riorganizzazione del l'Ice è da mesi al centro di polemiche sotterranee tra i ministri Tremonti (Economia), Frattini (Affari esteri) e Romani (Sviluppo economico).
Da un lato il piano per la soppressione e la messa in liquidazione dell'ente, dall'altro un tentativo di «autoriforma», per usare l'espressione di Romani, volto a trasferire risorse italiane dell'Ice al sistema delle Camere di commercio.
Con tanto di doppia versione («Proposta Mae» e «Proposta Mise») allegata alla manovra. Ed era stata la Confindustria, alle scorse Assise di Bergamo, a chiedere la soppressione dell'Ice.

Le parole di Berlusconi a Consiglio dei ministri ultimato fanno pensare che, almeno formalmente, l'Ice resterà in piedi anche se quasi completamente svuotato.
«L'Ice – ha spiegato – impegna oggi 1.200 persone, 600 in Italia e 600 all'estero.
L'accorpamento attuato dovrebbe portare a una riduzione forte delle persone in Italia, almeno 200 persone, con mille persone attive nei vari Paesi e in coordinamento con le varie ambasciate che fungeranno da "Casa Italia"».

«L'Ice adesso – ha aggiunto – ha 14 uffici in Italia, li portiamo solo a due, a Roma e Milano, e tutta la forza la facciamo diventare forza di penetrazione all'estero».
Per Tremonti l'Ice «andrà sotto il ministero degli Esteri, affinché abbia una maggiore efficacia operativa.
Nelle ambasciate – ha proseguito – ci dovranno essere tutte le presenze che rappresentano il Paese».

Seppure molto diverse tra loro, le proposte del ministero degli Esteri e dello Sviluppo concordano su un punto: la soppressione delle sedi territoriali con conferimento delle funzioni e delle risorse di personale alle Regioni e alle Camere di commercio.
Da settimane al centro di ipotesi e scenari differenti, il personale dell'Ice è intanto in agitazione.

Ieri è arrivata anche la presa di posizione dei vertici dell'Istituto: il presidente e il cda affermano infatti di sostenere «le ragioni del personale, che è entrato da due giorni in agitazione a causa delle voci contraddittorie che si susseguono sulla sorte dell'istituto e in particolare sulla minaccia di un suo smembramento».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi