Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 08:16.

My24


CATANIA. Dal nostro inviato
Nasce il polo siciliano del sole. Ieri mattina a Catania l'Enel, la StMicroelectronics e la Sharp hanno inaugurato la più grande fabbrica italiana per produrre pannelli fotovoltaici. L'Enel mette il mercato e la competenza nel mondo dei chilowattora. La giapponese Sharp gioca nella partita la sua tecnologia del silicio a film sottile, che costa meno dei soliti pannelli cristallini: dopotutto è stata la Sharp a "inventare" le celle solari negli anni 50, quando servivano ad alimentare i primi satelliti spaziali e le calcolatrici da tasca del secolo passato. La Stm ha il mondo dell'elettronica di potenza e mette in gioco la fabbrica M6 nella piana di Catania, che avrebbe dovuto produrre memorie flash, memorie per telefonini e per microelettronica. Uno stabilimento enorme, di color blu silicio, già visitato anni fa – con fotografie e strette di mano di circostanza – da Romano Prodi e Silvio Berlusconi, però mai riempito di macchinari e operai né mai partito. Il mercato crollò e la StMicroelectronics congelò lo stabilimento.
Ora la fabbrica parte. Con un nome nuovo. La società si chiama 3Sun, come tre soli, perché è divisa in quote uguali, al 33%, dai tre colossi industriali. Sono stati investiti 70 milioni da ciascuno dei tre soci, oltre a 49 milioni di project finance e di incentivo pubblico avallato dal Governo attraverso il Cipe.
Dopo il via libera, montata l'impiantistica pesante, da marzo a fine giugno è stata allestita sui pavimenti di resina avorio della fabbrica la prima delle tre linee capaci di produrre ciascuna in un anno pannelli fotovoltaici pari alla potenza di 80 megawatt di corrente solare. I macchinari sono entrati in fabbrica e sono scivolati su cuscini d'aria fino alle varie posizioni della catena automatica di produzione, dove sono stati montati sotto il controllo dei giapponesi, fornitori della tecnologia fotovoltaica, i quali non ammettono alcuna foto per non compromettere la riservatezza dei macchinari.
La prima delle tre linee di produzione ha prodotto finora qualche centinaio di pannelli (a regìme saranno 2.100 pezzi al giorno), che sono stati mandati in Giappone per le prove di certificazione. Quando, tra un mese, i giapponesi metteranno timbri e firme sul documento di approvazione, la linea comincerà a produrre a tutto spiano.
«L'accordo con Sharp e StM – ha detto l'ad dell'Enel, Fulvio Conti – ci ha permesso di realizzare lo stabilimento più grande d'Italia, strategicamente affacciato sul Mediterraneo». «L'Europa e il Mediterraneo rappresentano il mercato di maggior rilievo», conferma Katsuhiko Machida, presidente e ad Sharp. «Uno scenario di crescita nuovo, proiettato anche nell'area Mediterranea», aggiunge il presidente della Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi di Reburdone. «Un grande segnale per l'Italia», commenta a distanza Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente.
A pochi chilometri ci sono la centrale a specchi di Archimede a Priolo, la centrale solare di Adrano, la centrale solare termodinamica promossa dalla Fera a Noto, il polo di ricerche e di produzione della StM di Catania, il centro ricerche solari dell'Enel: è il distretto del sole che trova come asse portante questa fabbrica. Ma non basta. Toshishige Hamano non ha dubbi: questo – afferma – sarà il centro del mercato del Mediterraneo, per l'Europa, il Vicino Oriente e l'Africa. E Francesco Starace dell'Enel Green Power aggiunge: «Nei primi dei mesi dell'anno l'Italia ha avviato nuovi impianti fotovoltaici per 5mila mw. Per avere un'idea di che cosa rappresenti questo boom, in tutta Europa l'intero parco istallato fotovoltaico degli ultimi dieci anni assomma a 40mila mw. Il mercato c'è, e corre». Non a caso Andrea Cuomo, presidente della 3Sun, pensa che tra qualche anno lo stabilimento possa essere raddoppiato con un nuovo edificio, per arrivare a produrre pannelli fotovoltaici pari a mille megawatt di corrente solare. I prezzi saranno competitivi perché c'è il controllo dei costi sulla filiera e c'è integrazione delle competenze. Tra pochi anni questa tecnologia sarà competitiva con le altre forme di produzione della corrente e non avrà più bisogno degli incentivi per reggersi sul mercato. Visti dalla Sicilia, dove Omero fece trovare a Ulisse i buoi del dio Sole, i concorrenti cinesi non fanno paura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi