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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2011 alle ore 12:02.

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I 100 marchi che valgono di più al mondoI 100 marchi che valgono di più al mondo

Apple, Google, Ibm, Microsoft, At&T e China Mobile: sei illustri esponenti dell'industria hi-tech, sei aziende che hanno trovato posto nella top 10 della classifica stilata dall'agenzia Millward Brown che misura il valore dei primi 100 marchi a livello globale. Una lista in cui compaiono molte delle più grandi e famose compagnie attive in campo automobilistico, finanziario, petrolifero, del fashion e del largo consumo, oltre che di quello tecnologico. Nel complesso il valore delle 100 aziende in classifica è di 2.400 miliardi di dollari, in salita del 17% rispetto all'anno precedente.

Due i rilievi che balzano immediatamente all'occhio guardando la tabella elaborata sulla base dei dati raccolti da BrandZ (il più grande database di informazioni al mondo dedicato ai brand), Kantar Worldpanel e Bloomberg. Il primo riguarda la presenza di numerose firme dell'informatica, di Internet e delle telecomunicazioni: oltre ai sei nomi sopra citati nei primi 10 posti della graduatoria vi sono Vodafone, Verizon e Amazon nei primi 15 e Hewlett Packars, Deutsche Telekom, Movistar, Oracle, Sap e BlackBerry nei primi 25. Il secondo celebra il fascino di Apple e la grande rivalità della casa della Mela con Google, detronizzata al secondo posto.

Il valore attribuito dal BrandZ index alla società di Steve Jobs, valore calcolato sulla base di parametri che vanno dal contributo dato dal marchio ai profitti alla percezione del brand da parte degli utenti, è di 153,3 miliardi di dollari. Google si ferma a 111 miliardi e Ibm a poco più di 100 miliardi. Facebook è al 35esimo posto con 19 miliardi di dollari e vanta la percentuale di incremento più elevata in assoluto (+246%), Samsung è solo al 67esimo con 12 miliardi e Nokia all'81esimo (in discesa di 38 posizioni) con poco più di 10,7 miliardi. Per trovare il primo marchio italiano bisogna arrivare alla 75esima posizione, dove si è collocata Telecom Italia (con 11,6 miliardi): l'altra esponente del "made in Italy" è Tim, al 95esimo posto, mentre non c'è traccia di Fiat, Ferrari e di nessun marchio della moda.

Rispetto al dato del 2010 il salto in avanti di Apple è dell'84% e questo la dice lunga su quanto bene siano andate le cose – vedi il successo dell'iPad - per la compagnia californiana nel corso degli ultimi 12-18 mesi. Il boom dei tablet, come osservano alcuni analisti americani, è stato uno dei fatti più importanti di tutto l'anno passato e il fatto che la casa di Cupertino abbia saputo "marchiare" un altro settore di business dopo quello degli smartphone in cui non aveva esperienze e tradizione non fa che enfatizzare la forza del suo marchio. Dal 2006, anno in cui l'indice BrandZ è stato istituito, il suo valore è cresciuto di ben 137 miliardi di dollari: basta probabilmente questo dato a far capire quanto siano state lungimiranti e proficue le intuizioni di Jobs.

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