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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2011 alle ore 11:51.

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di Nicoletta Cottone e Celestina Dominelli
Via libera definitivo della Camera al decreto legge sulla manovra 2011-2014. Il disegno di legge di conversione é stato approvato con 314 voti favorevoli, 280 contrari e due astenuti. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha quindi promulgato il decreto di correzione dei conti a stretto giro, appena mezz'ora dopo l'ok di Montecitorio. «Il paese ha motivo di essere grato al Parlamento per l'impegno e la determinazione con cui ha proceduto in tempi brevissimi all'esame e alla votazione del decreto legge comprendente massicci interventi per la stabilizzazione finanziaria. Si è trattato di una prova straordinaria di consapevolezza e di coesione nazionale, che rafforza la fiducia nell'Italia delle istituzioni europee e dei mercati», si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo la promulgazione della legge.

Giorgetti: subito la riforma fiscale e i tagli ai costi della politica
La manovra, ha detto in aula alla Camera il presidente della Commissione Bilancio e relatore della manovra, Giancarlo Giorgetti, «risponde all'emergenza, è la risposta adeguata in termini quantitativi. È una manovra eccezionale in tempi eccezionali». Il decreto legge da 47,9 miliardi, licenziato ieri dal Senato, ha ricevuto il via libera definitivo della Camera con una rapidità sorprendente. Una approvazione a tempo di record che ha consentito alla manovra di diventare legge dello Stato in soli 5 giorni. Secondo Giorgetti, «dobbiamo essere pronti ad affrontare altre circostanze eccezionali» e, sui tagli ai costi della politica, «non possiamo non dare l'esempio e chiedere sacrifici alla gente senza far nulla noi». Quindi la riforma fiscale «va realizzata nel più breve tempo possibile. Non ho nascosto - prosegue - l'aumento delle tasse contenuto nella manovra e questo non è nelle aspirazioni nè del Governo nè della maggioranza». Dunque, sottolinea Giorgetti, questi aumenti «obbligano il Governo e il Parlamento a intervenire entro il 2013 a ripensare il sistema fiscale e intervenire finalmente con la riforma annunciata».

Il relatore: euro come Titanic, bella nave ma impegnativa
Tornando sull'immagine del Titanic evocata ieri da Giulio Tremonti, Giorgetti ha detto: «È una bellissima nave per cui in tanti hanno fatto la corsa per salire. È un po' come l'euro abbiamo fatto di tutto per entrare in quel bellissimo transatlantico. Qualcuno diceva che ci saremmo assunti impegni e doveri ma forse nessuno aveva letto quei programmi di convergenza con la dovuta attenzione. La crisi dell'euro riguarda il nostro paese. Oggi governo e Parlamento fanno quello che devono fare ma nei prossimi giorni, nelle prossime settimane e anni dobbiamo essere all'altezza degli impegni».

Derogato il termine di 24 ore tra fiducia e voto finale
Derogato alla Camera il termine di 24 ore tra fiducia e voto finale. In base a un'intesa fra i gruppi parlamentari annunciata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato derogato il termine di 24 ore di sospensione dei lavori previsto dal regolamento di Montecitorio tra l'apposizione della questione di fiducia e il relativo voto.

Manovra rafforzata dopo passaggio al Senato
La manovra è uscita rafforzata da Palazzo Madama: gli effetti del decreto miglioreranno l'indebitamento netto al 2014 di altri 22,6 miliardi, che si sommano ai 25,3 già previsti dal testo licenziato dal Consiglio dei ministri. Il saldo complessivo della manovra si attesta, dunque, poco al di sotto dei 48 miliardi, esattamente 47,973 miliardi.

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