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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2011 alle ore 09:28.

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Il rilancio del Paese e la ripresa economica passano per la riforma della giustizia e della professione forense. Riforma non è una qualsiasi modificazione del testo normativo ma una complessa operazione in cui debbono essere chiari gli obiettivi da raggiungere e i mezzi con cui raggiungerli. Reperire le risorse è il primo obiettivo. Il Consiglio nazionale forense ha studiato rimedi per dare soluzione a questi problemi: coinvolgimento dell'avvocatura nella giurisdizione (gli avvocati possono mettersi a disposizione per ridurre l'arretrato); rafforzamento della prevenzione delle liti mediante la consulenza legale; conciliazione partecipata (cioè assistita dagli avvocati).

La riforma della giustizia non è completa se non si approva anche la riforma della professione forense: occorre puntare su qualità, specializzazioni, forte deontologia che deve fondarsi sugli Ordini e sul Consiglio nazionale forense. L'abolizione dell'esame di stato sarebbe una follia ed è in contraddizione con quelle che vorrebbero limitare l'accesso ad un mercato ormai saturo.
Guido Alpa - Consiglio nazionale forense

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