Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2011 alle ore 18:36.

My24

Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha revocato il cda di Atm presieduto da Elio Catania (i consiglieri sono Giuseppe Frattini, Piero Ramponi, Francesco Tofoni e Dario Cassinelli). È quanto emerso in occasione della riunione della giunta che aveva in agenda l'aumento del biglietto da un euro e 1,5 euro.

Il sindaco: atteggiamento discutibile
La decisione di azzerare il Cda di Atm e la revoca da presidente di Elio Catania (che rimane però direttore generale) «era per me un atto dovuto», ha spiegato Pisapia. Una decisione che era nell'aria. Il motivo è che «in questi anni i vertici dell'azienda hanno avuto un atteggiamento quanto meno discutibile, che impedisce qualsiasi possibilità di rapporto fiduciario, per quanto riguarda incarichi e stipendi, contravvenendo a quei principi di sobrietà su cui voglio operare».

«Sprechi e privilegi»
La decisione, comunicata al termine dei lavori odierni di Giunta, rientra nelle facoltà del primo cittadino di revocare le nomine su base fiduciaria nei primi 180 giorni di mandato del sindaco. D'altronde, ha spiegato Pisapia, «alcune scelte effettuate dagli amministratori in passato, e che sono continuate in questi due mesi, sono chiaramente classificabili come sprechi e privilegi che noi non possiamo accettare - ha detto - proprio perché così ci siamo impegnati a fare con chi ci ha dato il voto».

«Risorse dell'azienda usate per la campagna della Moratti»
Il primo cittadino ha anche citato l'episodio «grave» che ha visto, nel corso della campagna elettorale, risorse dell'azienda «coinvolte in modo esplicito e senza interventi di censura da parte del presidente, del Cda o dei vertici aziendali, nella regia della campagna elettorale di chi, azionista, concorreva alla carica di sindaco della città», ovvero l'ex primo cittadino Letizia Moratti. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un bando, con scadenza il 15 di settembre, per individuare i futuri membri del Cda che avranno il compito di decidere su Catania in qualità di direttore generale di Atm.

Insorge l'opposizione
L'assessore al Bilancio del Comune di Milano Bruno Tabacci ci ha tenuto a sottolineare che la decisione di azzerare i vertici di Atm «non è punitiva ma è la definizione di una nuova missione, di un nuovo indirizzo strategico e industriale». La notizia però ha scatenato le ire dell'opposizione che accusa la nuova Giunta Pisapia di «selvaggio spoil system» e di «ennesima medaglia della vergogna».
La reazione dell'ex sindaco di Milano Letizia Moratti parte ironica: «Il vento di Pisapia travolge tutto - afferma - senza considerare risultati e opere in atto». Poi però giudica la revoca «il più selvaggio e immotivato uso dello spoil system», una decisione «illegittima» tanto da annunciare la sua intenzione di «appoggiare eventuali ricorsi che Atm vorrà opporre alla decisione».
Per il leghista Matteo Salvini invece «la fame di posti a sinistra è smisurata» e la nuova maggioranza «sta occupando tutte le poltrone possibili». Più duro il vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato (Pdl) che bolla la scelta come «l'ennesima medaglia della vergogna per il generale Pisapia». L'ex vicesindaco sottolinea infatti come «l'azienda sia l'unica in Italia nel trasporto pubblico a essere in attivo e a non costringere i Comuni a ripianare i debiti», afferma ammettendo però l'esistenza di una questione sullo stipendio dell'ormai ex presidente Catania «su cui eravamo intervenuti anche noi»
Di diverso avviso è invece il consigliere regionale Udc Enrico Marcora che afferma di avere «apprezzato il gesto di Pisapia» e chiede che «nessuno recrimini nulla in altre sedi per difendere privilegi personali, odiosi doppi incarichi e dispendiose rendite di posizioni irrispettose verso i cittadini». La decisione però non venga utilizzata, mette in guardia Marcora, «per soddisfare l'appetito dei partiti

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi