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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2011 alle ore 06:41.

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MILANO
Via libera del Governo al decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio. Il primo impianto sarà a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, ma ne sono previsti altri in altre regioni a cominciare dalla Sardegna. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, costituisce, come si legge in una nota del ministero dello Sviluppo economico, «la base normativa per avviare nel nostro Paese importanti progetti e investimenti sul fronte del Carbon Capture Sequestration (Ccs), una nuova tecnologia che consentirà di avviare significative opportunità di sviluppo industriale ed energetico, nel pieno rispetto della tutela dell'ambiente».
«La tecnologia Ccs – commenta Prestigiacomo – consentirà di evitare di immettere nel'atmosfera ingenti quantità di gas serra prodotte da impianti alimentati da combustibili fossili, stoccando la Co2 in giacimenti geologici. Tali impianti consentiranno inoltre di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il nostro Paese dai trattati internazionali».
Una tecnologia innovativa dal punto di vista industriale e ambientale, secondo Romani, nel cui utilizzo, grazie all'approvazione di questo decreto «facciamo un passo in avanti fondamentale. L'Europa, nell'ambito della sua strategia di riduzione delle emissioni, conta di realizzare 12 impianti sperimentali entro il 2015, e l'Italia vuole essere in prima linea su questo fronte. Continua dunque l'impegno di questo Governo per realizzare infrastrutture energetiche fondamentali per il Paese, utilizzando sistemi all'avanguardia».
Dalla tecnologia Ccs al fotovoltaico. «In soli due mesi – sottolinea Romani – sono entrati in esercizio oltre 600 megawatt di energia prodotta da fotovoltaico, portando il nostro Paese ad avere una forte leadership nel comparto. Ad oggi infatti sono attivi oltre 250mila impianti fotovoltaici per più di 8.500 megawatt installati». Così Romani commenta la pubblicazione, da parte del Gestore dei Servizi energetici, della graduatoria relativa all'installazione dei grandi impianti iscritti al Registro. «Adesso – prosegue il ministro – dobbiamo proseguire con la strada intrapresa e con la decisione di adeguare il nostro meccanismo di incentivi con quello degli altri Paesi europei, prendendo come modello di riferimento quello tedesco. Tutto questo all'interno di una strategia energetica che verrà delineata in autunno quando convocheremo la Conferenzanazionale sull'energia». Attualmente le domande di richiesta di iscrizione al Registro dei grandi impianti pervenute al Gse sono state circa 5mila per oltre 6mila megawatt.
Il Consiglio dei ministri ha anche approvato in via definitiva il regolamento di semplificazione in materia ambientale «che assicura maggiori tutele e meno burocrazia per le piccole e medie imprese, con un risparmio stimato di 800 milioni di euro all'anno» come si legge in una nota del ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione.
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