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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2011 alle ore 06:41.

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L'efficienza energetica è tra le priorità del Governo nella politica energetica nazionale. A essa è legato il perseguimento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico, della riduzione dei costi dell'energia per le imprese e i cittadini, della promozione di filiere tecnologiche innovative e della tutela ambientale, anche in relazione alla riduzione delle emissioni climalteranti. Per questo motivo abbiamo deciso di sottoporre il piano a una consultazione pubblica e abbiamo cercato l'intesa con le Regioni. Dopo questi passaggi abbiamo inviato, nei giorni scorsi, il piano a Bruxelles.
Il miglioramento dell'efficienza energetica è, infatti, da considerare fra le misure chiave per affrontare il problema degli approvvigionamenti di energia per sostenere la crescita a livello globale. L'uso razionale dell'energia non solo è economicamente conveniente, ma è anche un gesto di civiltà e un dovere sociale. In qualità di sottosegretario con delega all'energia ho particolarmente a cuore questo aspetto: si tratta di stimolare nelle abitudini di cittadini e imprese italiani un utilizzo più razionale dell'energia che eviti gli sprechi e che consideri l'energia come un bene primario da difendere. Ad esempio rendere le nostre abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia a parità di comfort: si tratta di un palese risparmio. Pertanto la nostra politica è sempre stata quella di promuovere l'efficienza energetica attraverso una pluralità di strumenti come l'introduzione di certificati bianchi e sgravi fiscali per lavori di ristrutturazione della casa con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza con materiali isolanti, l'installazione di pannelli solari, la sostituzione del proprio impianto termico con caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza, impianti geotermici a bassa entalpia.
L'attenzione verso l'efficienza energetica, oltre a costituire un preciso interesse nazionale è coerente con gli orientamenti manifestati dall'Europa negli ultimi mesi prima con l'European Energy Efficiency Plan 2011 di marzo poi con la proposta di nuova direttiva efficienza di giugno, attualmente in discussione. Documenti che indicano agli Stati membri nuove regole e misure, talvolta molto impegnative per una forte accelerazione sull'efficienza (v. ad esempio la proposta di riqualificazione energetica, a un tasso del 3% annuo dell'intero parco edilizio pubblico).
Pertanto il Piano d'azione europeo per l'efficienza energetica 2011 rimarca il ruolo dell'efficienza come strumento imprescindibile di riduzione dei consumi nell'ambito dei Paesi membri, nel raggiungimento dell'obiettivo più ambizioso della riduzione del 20% dei consumi al 2020 e al fine di avviare un uso efficiente delle risorse.
Nelle settimane precedenti le stime non favorevoli della Commissione sul conseguimento degli obiettivi a livello europeo hanno indotto il commissario Oettinger a proporre nuove regole per centrare il target. Tutto questo nonostante l'Europa dal 1990 a oggi abbia aumentato il consumo interno lordo di energia ma al tempo stesso abbia diminuito le emissioni di CO2.
In un quadro non favorevole a livello globale nell'area dei Paesi membri, sono fiero di poter affermare che l'Italia può vantare risultati positivi e un potenziale di efficienza ampiamente ottenibile entro il 2020 e superiore allo stesso obiettivo europeo che, se realizzato, produrrebbe significativi benefici economici netti a vantaggio dei consumatori.
L'efficienza energetica è imprescindibile ed essenziale al raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili per poi, con queste ultime, adempiere agli obblighi di riduzione della CO2 al 2020. Ma una corretta politica di sviluppo dell'efficienza energetica ha l'obbligo di garantire, innanzitutto, la stabilità del quadro normativo e delle regole. È inoltre necessario stabilire e assicurare finanziamenti strutturali all'attività di ricerca e sviluppo per raggiungere quel progresso tecnologico che rappresenta la condizione essenziale per abbattere i costi delle tecnologie.
Dal momento che l'Italia possiede uno degli indici di dipendenza energetica più elevata, l'efficienza rappresenta una vera e propria fonte di energia alternativa capace di affrancarci parzialmente dalle importazioni garantendo una maggiore sicurezza di approvvigionamento, una bolletta meno onerosa e profili ambientali più sostenibili. È la più importante risorsa il cui maggior potenziale si trova nel settore edilizio e subito dopo in quello dei trasporti.
Già il Piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili (Pan), fornisce ulteriori indicazioni a favore dell'efficienza energetica, come presupposto indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi in materia di energie rinnovabili e riduzione della CO2. Pertanto nella redazione del Paee 2011 sono stati debitamente considerati sia gli elementi programmatici sia quelli puntuali introdotti dal Pan e dalla correlata normativa di attuazione fin qui emanata. In effetti, la riduzione del consumo finale lordo di energia al 2020, conseguita mediante programmi e misure di miglioramento dell'efficienza energetica, agevolerà il conseguimento efficiente dell'obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Analogamente, le misure di miglioramento dell'efficienza energetica incluse nel Piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica (Paee 2011) considerano anche tecnologie rinnovabili in grado di ridurre il fabbisogno di energia primaria; per esempio, i meccanismi dei Certificati Bianchi destinati a interventi che adottano tecnologie energetiche efficienti per il risparmio energetico, favoriscono l'adozione di tecnologie rinnovabili per usi termici.

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