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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2011 alle ore 08:13.

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ROMA
L'avvocato Massimo Varazzani, uomo di stretta fiducia di Giulio Tremonti, va alla guida della Fintecna, la finanziaria pubblica che controlla immobili, società da dismettere o attività liquidatorie e custodisce un tesoro, oltre due miliardi di euro di liquidità. Fintecna possiede anche il 99,36% della Fincantieri.
Varazzani è stato nominato nel nuovo consiglio della Fintecna dall'assemblea degli azionisti (100% ministero dell'Economia) due giorni fa. Domani il cda lo nominerà amministratore delegato, accanto a Maurizio Prato, che esercitava le deleghe di gestione e rimane presidente.
Tremonti ha così recuperato a un incarico di rilievo un professionista cui tiene molto, da quando lo nominò commissario dell'Enav, malgrado la non fortunata esperienza nell'ultimo incarico, amministratore delegato della Cassa depositi prestiti. Varazzani era arrivato alla Cdp il 12 novembre 2008 per guidare i progetti di sviluppo dei finanziamenti alle imprese della SuperCassa, da alcuni considerata una sorta di nuova Iri. Ma l'avvocato parmense si è dimesso dopo nemmeno un anno e mezzo, il 28 aprile 2010, sostituito da Giovanni Gorno Tempini, proveniente dal vertice Mittel.
Ora Varazzani ha un doppio impegno come commissario per la gestione della montagna di debiti del Comune di Roma e come presidente della Stt, holding di partecipazioni del Comune di Parma, schiacciato dai debiti.
Il cda Fintecna sarebbe scaduto tra un anno. Il 28 luglio però Tremonti ha annunciato l'intenzione di mandare Prato, «del quale sono note le elevate capacità professionali», alla guida del Poligrafico e Zecca dello Stato, dopo l'azzeramento del vertice composto dal presidente Roberto Mazzei, vicino a Luigi Bisignani, indagato per la P4, con a.d. Ferruccio Ferranti, ex An.
Prato è stato nominato presidente di Fintecna il 6 giugno 1996. Da circa nove anni esercita anche tutte le deleghe di gestione come a.d., dopo che sono stati a.d. della società Francesco Mengozzi, Claudio Cappon, Giancarlo D'Andrea. Nel 2002 Tremonti ha affidato a Fintecna, visti gli efficaci risultati nelle dismissioni e con costi contenuti, tutte le attività di liquidazione e dismissione residue del vecchio Iri, incorporato nella Fintecna.
Ricevuta comunicazione della nomina a presidente e a.d. del Poligrafico, Prato si è dimesso dal cda Fintecna e ha invitato gli altri consiglieri a fare lo stesso, per dare all'azionista massima libertà nel nuovo assetto di governo societario. Nel nuovo cda sono confermati gli uscenti Vincenzo Dettori, Emilio Acerna, Giuseppe Maresca e sono entrati il direttore dei Monopoli Maurizio Ferrara e Stefano Selli, capo segreteria del ministro dello Sviluppo, Paolo Romani.
Secondo il bilancio 2010, Fintecna conserva una grande liquidità, con una posizione finanziaria netta attiva per 2.079 milioni di euro, frutto degli accantonamenti prudenziali a fronte del contenzioso. Il bilancio 2010 dichiara una perdita netta di 196,4 milioni «da ricondurre all'impatto di significative partite non ricorrenti connesse all'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria della Tirrenia». La gestione ordinaria conferma l'utile di 49 milioni. Il bilancio consolidato evidenzia una perdita netta di 418,66 milioni, su cui incide anche il rosso Fincantieri. Prato resta direttore del demanio, in scadenza. Non è ancora avviata la procedura di sostituzione.
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