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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 08:13.

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CUNEO
Tra gli anni 60 e 70 Cuneo era un po' la Cina di oggi nel settore delle biciclette. E la provincia era uno dei due poli produttivi, con il Veneto, che si andavano affermando a livello nazionale. «Il territorio, nel momento di massima espansione, è arrivato a produrre circa 2,5 milioni di bici. In pratica il dato attuale dell'intero settore italiano», ricorda Aldo Bove, 54 anni, amministratore delegato della Cicli Montana, azienda di Magliano Alpi fondata oltre 40 anni fa da Secondo Canale che ancora adesso, a 82 anni, è alla guida formale della ditta.
Oggi, quello che rimane del distretto (mai formalizzato, peraltro) si dibatte come il resto del comparto, cercando di sopravvivere all'assalto della concorrenza asiatica. Ma mantiene ancora una sua consistenza importante: «Ci sono 42 aziende artigiane registrate alla Camera di commercio – spiega il presidente di Confartigianato Domenico Massimino – che danno lavoro a oltre 200 persone». Un indotto di tutto rispetto, anche se molto inferiore rispetto a un tempo.
«La costruzione delle biciclette qui è una tradizione con radici lontane» racconta Bruno Tardivo, 56 anni, alla guida di un'impresa di nicchia, la Cbt Italia, specializzata nel segmento corsa con teali in fribra di carbonio, che esporta l'85% di una produzione che vale un milione di euro. «I grandi specialisti dei teali – spiega Tardivo – inizialmente erano a Torino, un po' in Lombardia e poi in Veneto. E nel Cuneese c'era la manodopera qualificata ma a basso costo. Dagli anni 70 fino ai 90 le produzioni della provincia avevano invaso il Paese: si può dire che eravamo la Cina di allora. Eravamo leader nei modelli da bimbo e da passeggio. La "Graziella" è nata qui». Poi le cose sono cambiate. All'orizzonte sono comparsi i cosiddetti Paesi emergenti. «E le nostre piccole realtà sono state erose come i loro margini già risicati» dice Bruno Tardivo.
Tra le vittime illustri del cambiamento epocale Aldo Bove ricorda la Omas: «Produceva oltre 800mila biciclette». Tra gli anni 90 e 2000 l'azienda si è arresa. Anche la Montana aveva produzioni elevate, «fino a 380mila pezzi all'anno, destinati prevalentemente al canale della grande distribuzione. Poi sei-sette anni fa abbiamo deciso di cambiare strategia: puntiamo su una fascia un po' più elevata rivolta ai dealer. La produzione è intorno alle 100mila bici, per un fatturato di 11 milioni di euro, il 35% all'estero e il resto in Italia. Una volta le proporzioni erano ribaltate».
Bove ha sperimentato, qualche anno fa, un'altra delle facce della concorrenza cinese: oltre ai prezzi bassissimi, i prodotti copiati: «Ce ne siamo accorti trovando modelli identici ai nostri, in alcuni ipermercati, a un terzo del nostro prezzo. Arrivavano dalla Cina importati da una società di Roma».
Su grandi numeri, Gdo ed estero punta ancora con successo la Denver di Dronero: 700mila biciclette all'anno, una capacità produttiva che può arrivare a 3.200 pezzi al giorno, un fatturato di 33 milioni in crescita. «Esportiamo il 75% della produzione, soprattutto in Francia, Spagna e Belgio» spiega il presidente Michele Beraudo, 59 anni, che guida l'azienda insieme al fratello Giuseppe (51 anni) e altri due soci di minoranza. «Prima producevamo anche i telai, ma ci siamo dovuti arrendere, chiudendo il reparto con 70-80 addetti – dice Beraudo –. Abbiamo tutti la spada di Damocle del dumping cinese sulla testa. Per fortuna, per una volta qualche politico come il commissario Ue Antonio Tajani si è accorto anche delle Pmi».
Cuneo soffre ma resiste. «Da qui parte praticamente tutta la produzione di bici destinata alla catena Decathlon e ad altri gruppi francesi» sottolinea Tardivo. E il presidente di Confartigianato Massimino ricorda: «Siamo piccole aziende, ma siamo anche la parte sana dell'economia del Paese».
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L'IDENTIKIT

2,5 milioni
Il record di produzione
Tra gli anni 80 e 90 la provincia di Cuneo ha toccato l'apice della produzione, arrivano a 2,5 milioni. Oggi il distretto si è scremato a causa della concorrenza, ma la produzione complessiva resta sopra al milione
42
Le imprese registrate
Secondo gli ultimi dati di Confartigianato, elaborati
dalla Camera di commercio
di Cuneo, le imprese artigiane registrate sono ancora 42, di cui 16 a Dronero e 12 a Cuneo

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