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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2011 alle ore 10:17.

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Nel mese di luglio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente ed è salito dell'1,7% rispetto a luglio 2010. Lo rende noto l'Istat. Nella media del periodo gennaio-luglio 2011 l'indice é cresciuto dell'1,8%, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. L'inflazione a luglio si è attestata al 2,7% annuo. Il rialzo tendenziale delle retribuzione rimane, dunque, inferiore a quello dei prezzi al consumo.

A fronte di un aumento tendenziale medio delle retribzuioni pari all'1,7%, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono: militari-difesa (3,7%), forze dell'ordine (3,5%) e attività dei vigili del fuoco (3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale e scuola,in conseguenza del blocco della contrattazione nella Pubblica amministrazione.

I contratti rinnovati e scaduti
L'Istat rileva che a luglio sono stati rinnovati due accordi riguardanti i dipendenti delle aziende municipalizzate del servizio smaltimento rifiuti ed i giornalisti e che nessun accordo è scaduto nel mese. Alla fine di luglio risultano in vigore 46 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 8,7 milioni di dipendenti pari al 66,8%. A questi corrisponde il 61,6% del monte retributivo complessivo. Sono invece in attesa di rinnovo 32 accordi, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti pari al 33,2%. In media, l'attesa di rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è di 19,4 mesi.

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