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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2011 alle ore 09:45.

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Cinque promotori per cinque idee innovative con un alto potenziale di successo: sono i numeri dell'iniziativa "Dall'idea all'impresa", voluta dal Gruppo giovani imprenditori di Assolombarda, Consiglio notarile di Milano, Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Milano metropoli e Bic La Fucina per sostenere la nascita di nuove realtà imprenditoriali sul territorio milanese.

La rosa dei vincitori, tutti under 40 e selezionati tra 34 proposte giunte da tutta Italia, non è tutta lombarda: due i team milanesi, ai quali si affiancano tre rispettivamente da Lodi, Venezia e Agrigento. Variegati gli ambiti di riferimento: i cinque progetti vincenti propongono prodotti e servizi innovativi nell'ambito della ristorazione, dell'industria, del marketing, dell'educazione e della qualità dell'aria.
I più giovani sono i fratelli Christian e Fabio Castelli, 26 e 24 anni, che lasceranno la Sicilia per creare la cornice che darà vita a Spot Game, un gioco da fruire in rete per fidelizzare i telespettatori e i navigatori del web alle proposte pubblicitarie delle aziende. «Abbiamo letto del bando su una rivista di economia - racconta Christian, neolaureato in marketing - e abbiamo studiato un progetto che segua lo spostamento degli investimenti dal consumer marketing al trade marketing». «Alla base c'è l'idea di un "gratta e vinci" meritocratico - aggiunge Fabio - dove chi risponde correttamente a un quiz su spot e campagne pubblicitarie vincerà una somma di denaro».

Rivolto a chi invece intende produrre ma non ha abbastanza fondi per prototipare è il servizio promesso da tre giovani lodigiani, che nel loro garage hanno creato uno degli 80 "fab lab" attivi in tutto il mondo, l'unico in Italia. «Il primo a inaugurare un "fabolous laboratory" nel quale creare qualsiasi oggetto con macchine a controllo numerico - spiega Paolo Aliverti, uno dei tre fondatori di Frankenstein Garage - è stato nel 2005 da Neil Gershenfeld al Mit di Boston. Stiamo facendo altrettanto nel nostro box, dove stiamo realizzando stampanti 3d in legno per offrire prototipazione a basso costo da coprire attraverso il crowd-funding, cioè microfinanziamenti di terzi interessati all'acquisto del prodotto finito».
A ispirare invece la coppia veneta (a Milano da qualche anno) è stato lo smog: «Ci ha fatto riflettere il suggerimento di tenere in casa i bambini quando la soglia dei Pm10 è ai livelli di guardia - racconta Mauro Zamarian - e abbiamo avviato le pratiche per la brevettazione di Freeairbaby, un sistema di filtrazione dell'aria da applicare ai passeggini che funziona senza barriere». Rivolto all'infanzia è anche il progetto di tre psicologi e psicoterapeuti che di fronte al taglio dei fondi delle scuole per gli interventi di prevenzione (per esempio contro bullismo, tossicodipendenze o di educazione sessuale) hanno deciso di offrire lo stesso servizio online anziché in aula.

«Quando l'anno scorso abbiamo ripresentato i nostri progetti - spiega Laura Duranti, socia costituente di I-Kiwi - gli istituti hanno risposto che li avrebbero accettati solo riducendo di molto i costi. Con la piattaforma web potremo offrire quindi un servizio a 12 euro ad alunno, rivolto anche a docenti e genitori, contro i mille euro a classe per 4-5 incontri in vivo».
Guardano all'estero, invece, i due ideatori di Kook Sharing, che inaugureranno un ristorante senza cuochi dove nel menù ci saranno servizi (utilizzo della cucina, affitto di un salotto, recapito diretto degli ingredienti da cucinare). «Come in un supermercato - spiega Valeria Baggia - venderemo spazi a chi produce per il grande pubblico cucine, alimentari, utensili, offrendo uno spazio attrezzato dove preparare i cibi o riunire gli amici, spendendo molto meno che al ristorante».

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