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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2011 alle ore 12:32.

Tre ore e mezza per un primo giro d'orizzonti. Obiettivo: arrivare in tempi rapidi a un decreto legge per il rilancio dell'economia. Così oggi Confindustria, rappresentata dal direttore generale Giampaolo Galli, e Abi, con il presidente Giuseppe Mussari e il dg Giovanni Sabatini, hanno varcato le porte del ministero dell'Economia per un primo confronto con il Governo. Al tavolo, oltre al padrone di casa, Giulio Tremonti, anche il collega del Welfare, Maurizio Sacconi, e Paolo Romani (Sviluppo Economico).
Sacconi: infrastrutture e liberalizzazioni per lo sviluppo
Un primo confronto che ha avuto al centro quattro punti - investimenti in opere pubbliche, liberalizzazioni a cominciare dai servizi pubblici locali, sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, modernizzazione delle relazioni industriali- che possono contruibuire a dare uno scossone alla crescita. «La riunione sulla crescita - ha spiegato Sacconi - ha consentito di focalizzare l'attenzione su alcune voci: accelerare le opere pubbliche, superare i colli di bottiglia, ragionare con le concessionarie», insomma «sostenere la crescita attraverso il settore costruzioni». E poi «sostenere l'internazionalizzazione delle imprese, procedere alle liberalizzazioni a cominciare dai servizi pubblici locali».
Romani: obiettivo è un decreto sullo sviluppo
Anche Romani, il primo a lasciare la riunione, ha fornito qualche ragguaglio sui contenuti del vertice. Nessuna precisazione sui tempi del decreto, anche se l'esecutivo vorrebbe arrivare a un testo nel giro di qualche settimana (entro la fine del mese o al massimo l'inizio di ottobre). «L'obiettivo è un decreto sullo sviluppo. Stiamo lavorando - ha detto il ministro - , abbiamo iniziato da subito a manovra appena approvata e questo dà il senso della determinazione e della tempestività». Resta da sciogliere poi il nodo delle risorse. Perché l'esecutivo dovrà chiarire presto se il nuovo pacchetto di misure sarà a costo zero oppure potrà recuperare vecchi fondi non spesi. Un tema che, precisa ancora Romani, non è stato affrontato nel confronto odierno. «Lo vedremo la prossima volta», replica il ministro davanti alle domande dei cronisti.
Il ministro: ricognizione su quanto già fatto, entreremo nel merito la prossima volta
Quanto al tavolo di oggi Romani ha confermato che si è trattato di una riunione per fare una ricognizione su tutti i provvedimenti approvati fino a ora. «Abbiamo approfondito i provvedimenti messi in campo con i diversi decreti, per cercare di capire lo stato di attuazione - ha riferito il ministro - mancano alcuni regolamenti, abbiamo fatto una ricognizione. Ci sono alcune proposte da parte delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico ma oggi non le abbiamo affrontate. La prossima volta inizieremo a entrare nel merito. Con Confindustria e Abi - ha aggiunto - abbiamo verificato il livello delle norme già attuate, è stata una riunione in maniche di camicia per fare un lavoro approfondito, perché la mole di provvedimenti già approvati messi tutti insieme, fanno massa critica».
Cantiere aperto: ecco cosa potrebbe entrare nel provvedimento
Insomma, il cantiere sul decreto sviluppo è aperto e alcuni temi sembrano destinati a entrare in quello che Tremonti ha definito «il tagliando crescita». Nel nuovo pacchetto potrebbe così rientrare un "check" sulle liberalizzazioni: alcune misure sono già state anticipate in altri provvedimenti, Confindustria ha chiesto maggiore impegno su questo tassello e quindi non è escluso che possano esserci altri interventi. Al momento sembrano poi certe le misure in tema di energia e telecomunicazioni, come già annunciato dal ministro Romani, che ha già cominciato ad affrontare il tema con le Regioni e ha preannunciato anche una serie di tavoli con le parti sociali. Tra i possibili interventi, poi, spazio al pacchetto di semplificazioni per le imprese e i cittadini e all'accelerazione sull'impiego dei contratti di sviluppo al Sud. (Ce. Do.)
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