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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2011 alle ore 17:54.

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È lunga poco più di 6 metri, pesa 350 chili ed è costruita con materiali di alta tecnologia. Ciò che incuriosisce, però, è soprattutto il fatto che sta a metà tra un gommone e una barca a vela. Da stamane, il mare di Palermo è la piattaforma del suo lancio ufficiale sul mercato.

Si tratta della Maribelle 615, un'innovativa imbarcazione ibrida che verrà presentata al prossimo salone nautico di Genova (1-9 ottobre). A realizzarla è la Yam srl, start up specializzata in design e produzione nautica, nata nel capoluogo siciliano (e battezzata con il nome fenicio del dio Nettuno) su iniziativa di due imprenditori ventottenni, originari di Pantelleria: l'architetto Francesco Belvisi, ideatore del progetto, e il pubblicitario Vito Pavia.

La Yam è una delle ultime tra le oltre 30 nuove società assistite nell'incubatore di imprese del Consorzio Arca dell'Università di Palermo. Per avviare la produzione del prototipo, ha fruito di un finanziamento complessivo di 60mila euro, due terzi del quale assegnato dal Miur (ministero dell'Università e della Ricerca scientifica), il resto a carico dell'assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia.
Appena varata, la barca ha affrontato la sua prima prova in mare dal molo della Lega Navale Italiana, nell'antico porto della Cala, da poco riqualificato.

«Abbiamo colto la sfida di convertire in business la nostra passione per il mare e la vela, partendo da una solida base metodologica e un rigoroso controllo dei processi di produzione», illustra Belvisi. «Il risultato è stato questa nuova deriva, omologata per 6 persone, finora sconosciuta nel mercato, nel quale verrà commercializzata entro la fine dell'anno a un prezzo che si aggirerà intorno ai 20mila euro».

Tra le caratteristiche estetiche e funzionali della Maribelle, lo scafo e la coperta in resistente vetroresina, l'albero in fibra di carbonio (alto 8 metri) che viene armato con la sola randa, i tubolari pneumatici (in gomma Hypalon) e un motore ausiliario elettrico dalla potenza di 2 cavalli. Sotto la carena, agisce una pinna ‘pivotante', cioè in grado di ruotare: un accorgimento che consente comodi approdi sulla spiaggia. Grazie al suo peso limitato, inoltre, la barca può essere trasportata agevolmente su un carrello.

«Questo melange costruttivo semplifica molto la manovrabilità del natante, garantendo performance divertenti anche ai neofiti e alle persone diversamente abili», specifica Pavia. Il progetto della Maribelle 615 si è già aggiudicato diversi riconoscimenti nel settore dell'innovazione tecnologica. Tra questi, il 1° premio nel concorso "Start Cup Palermo 2008" e il 3° posto nella gara "Il Talento delle Idee" 2010, indetta da Unicredit e Confindustria.

«Questo brevetto conferma che la strada da battere per guadagnare spazi in un mercato dominato da una manifattura sempre più "copiata", è potenziare il contatto tra ricerca e applicazioni produttive, sottolinea Roberto Lagalla, Rettore dell'Università di Palermo.

Altro progetto su cui punta l'Ateneo palermitano, la creazione di un laboratorio interuniversitario per la sperimentazione e il trasferimento tecnologico nel comparto nautico. L'iniziativa verrà ufficializzata il 7 ottobre al "Teatro del mare" del Salone di Genova.

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