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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 18:31.

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Il quinto punto del Manifesto delle imprese è dedicato alle infrastrutture e all'efficienza energetica. La situazione dell'infrastrutturazione del nostro Paese impedisce la definizione e l'attuazione di un'efficace programmazione per sostenere lo sviluppo e la competitività del Paese, specie nel Mezzogiorno. Le risorse pubbliche sono costantemente ridotte dalle manovre correttive e di sostenibilità dei conti pubblici, quelle private sono disincentivate da un elevato rischio regolatorio e amministrativo. Secondo la Nota di aggiornamento al Def 2011, gli investimenti pubblici sono destinati a subire una ulteriore sforbiciata da 32 miliardi nel 2010 a 23,7 miliardi nel 2013.

Occorre uno sforzo per contenere la spesa corrente e preservare la spesa per investimenti.

Creare condizioni di certezza e stabilità del quadro regolatorio e fiscale per attrarre capitali privati.

Molti ostacoli alla realizzazione delle opere dipendono da incertezze - che devono essere eliminate - circa la corretta interpretazione delle norme, che generano contenzioso e ricorsi con esiti spesso difformi nelle diverse aree del Paese.

Rivedere il titolo V della Costituzione in modo da chiarire definitivamente le competenze decisionali e localizzative sulle infrastrutture di interesse nazionale e sovranazionale.

Selezionare poche e reali priorità di intervento, con particolare riguardo all'energia e alla logistica di persone e merci e con particolare attenzione al Mezzogiorno, accelerando e concentrando su tali investimenti l'impiego di Fas e Fondi strutturali.

Predisporre misure eccezionali per sbloccare le opere già finanziate con risorse pubbliche e private.

Vanno precisate le responsabilità per la buona riuscita dell'opera.

Nei casi di blocco, deve essere possibile il ricorso al potere autorizzatorio dei livelli superiori di responsabilità, per imporre le decisioni localizzative e progettuali finali.

In tema di efficienza energetica e fonti rinnovabili devono essere salvaguardati gli obiettivi di efficienza (minimizzazione costi rispetto agli obiettivi) ed efficacia (policy stabile) anche rispetto agli obiettivi di crescita delle aziende italiane.

L'efficienza energetica è il pilastro portante della green economy italiana. La condizione fondamentale per la crescita è rappresentata dalla presenza di un framework normativo certo e stabile nel medio termine per assicurare la necessaria continuità sia ai soggetti che investono, sia all'industria fornitrice di prodotti ad alta efficienza e ai servizi connessi.

Mantenimento degli incentivi ordinari previsti per l'efficienza energetica nel settore residenziale, terziario e dell'industria

Investire in ricerca nelle tecnologie per la sostenibilità e le fonti rinnovabili puntando su quelle più promettenti sotto il profilo dell'efficienza energetica e ambientale.

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