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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2011 alle ore 06:39.

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MILANO
«Le mie dimissioni dalla presidenza saranno sul tavolo tra sette giorni, soprattutto dopo la sentenza che fa di me praticamente un ladro»: l'annuncio bomba è arrivato ieri a Milano dal patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, senza che però rivelasse il nome del prossimo presidente. Rumor indicano l'attuale a.d. Carlo Salza. Caprotti, che compierà 86 anni il prossimo 7 ottobre, manterrà alcune deleghe operative e, pur annunciando il passo indietro, ha ribadito che «Esselunga continuerà la sua politica dei prezzi bassi anche se Coop intendesse realmente, come ha annunciato, ridurre le promozioni nei suoi supermercati».
L'annuncio delle dimissioni è arrivato nel corso della presentazione, insieme al regista Giuseppe Tornatore, del film "Il mago di Esselunga " e a 15 giorni dalla condanna da parte del Tribunale di Milano per concorrenza sleale a causa del libro "Falce e carrello", nel quale l'imprenditore elenca, a suo giudizio, soprusi e scorrettezze del "nemico" di sempre, Coop.
«Il nome del nuovo presidente - ha detto, dal palco del Teatro Manzoni, Caprotti - c'è già, è più giovane di me ma non lo dico». E a chi gli chiedeva se manterrà qualche incarico nella società, Caprotti ha replicato snocciolando un elenco di deleghe operative, tra cui la rottamazione dei vecchi supermercati, le risorse umane e i rapporti istituzionali. Inoltre «io resto in consiglio» ha sottolineato, con la solita grinta, Caprotti. E poi, a rafforzare il particolare che non scenderà facilmente dalla tolda di comando, ha citato «il sindaco di Torino, Piero Fassino, persona piacevole e a modo» e anche «il sindaco di Firenze che non ho mai conosciuto e che ha espresso il desiderio di incontrarmi». L'azienda, ha ribadito Caprotti, resta italiana e non andrà in Borsa.
L'entourage del patron, forse spiazzato dall'annuncio, tende a sminuire la portata delle dimissioni di Caprotti dalla presidenza, parlando di «dimissioni formali e non certo rassegnate in seguito alla condanna del tribunale di Milano»; altri osservatori, avanzano il dubbio che questo sia invece il secondo segnale di un ritiro graduale dalla scena dell'anziano imprenditore milanese, dopo la nomina nel 2008 del primo a.d. estraneo alla famiglia.
Il buon stato di salute di Esselunga, tra le più efficienti catene europee, è confermato dal business: l'anno scorso le vendite sono salite del 5%, a quota 6,4 miliardi, nonostante la contrazione dei consumi.
L'imprenditore si è poi soffermato sul film: «Volevamo comunicare ai milioni di consumatori quanto sia complessa la macchina organizzativa di Esselunga. E c'è riusciuto con la storia di una famiglia che è una poesia». Il film pubblicitario, della durata di 16 minuti, sarà prodotto in 5 milioni di copie distribuite, da lunedì prossimo, gratuitamente ai clienti Esselunga titolari di Fidaty card. Dal suo canto Tornatore, dopo aver ricordato di aver girato nel 2004 uno spot anche per Coop, ha dichiarato che percepirà da Esselunga 600mila euro.
Sulla condanna da parte del Tribunale di Milano per il libro "Falce e carrello", Caprotti ha detto che «l'eventuale ricorso in appello è tuttora oggetto di analisi da parte degli avvocati». Mentre i collaboratori ricordano che «la condanna di Milano è arrivata dopo aver vinto contro Coop Estense e Coop Liguria». Rimane pendente la causa con Coop Adriatica. Oltre a varie cause di lavoro con i dipendenti. Infine, sempre ieri, l'Antitrust ha multato Esselunga per 10mila euro in seguito alla mancata comunicazione di due operazioni di concentrazione. Nel mirino le acquisizioni effettuata da Esselunga negli anni 1999, 2010 e 2011 su 12 rami d'azienda diverse.
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